Morte Curvà, indagine si allarga ad eventuali errori medici: acquisite cartelle

 
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Curvà fu travolto dal mezzo manovrato dal titolare dell'area

Gela. Dopo le formali segnalazioni arrivate dai familiari dell’autotrasportatore Orazio Curvà, morto a novembre a seguito di un grave incidente nell’area di pertinenza di un’azienda di grani a Ravanusa, i pm della procura di Agrigento hanno avviato verifiche anche su possibili responsabilità mediche. Sarebbero state acquisite le cartelle cliniche dell’uomo, che era arrivato a Ravanusa per effettuare un carico. Da quanto emerso, sarebbe stato travolto da un mezzo pesante, condotto dal proprietario dell’azienda, adesso indagato. L’ipotesi è di omicidio colposo. L’autotrasportatore, dopo il grave incidente, sarebbe comunque arrivato cosciente all’ospedale “San Giacomo d’Altopasso” di Licata. Nel nosocomio, è morto circa tre ore dopo. I familiari, assistiti dall’avvocato Nicoletta Cauchi, temono che il suo quadro clinico non sia stata valutato nel migliore dei modi. Il gelese sarebbe giunto a Licata, con un’emorragia interna in corso, forse non accertata subito dai medici del “San Giacomo d’Altopasso”. Il figlio, che lo accompagnava nel viaggio per il trasporto dei grani, sarebbe l’unico testimone oculare. Ha visto il padre che veniva investito dal mezzo pesante, senza però poterlo aiutare.

Anche lui sarebbe stato sentito dagli investigatori agrigentini, che stanno raccogliendo elementi utili al proseguo di un’indagine, che a questo punto potrebbe toccare più vie, compresa quella dell’eventuale errore medico.

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