Morti bianche tragedie che nessun risarcimento colmerà

 
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Gela. “Morti bianche”. Due parole che rappresentano esattamente i colori opposti. Il bianco ed il nero. La città piange il giovane Gianfranco, ben voluto e amato dai suoi cari e da chi lo conosceva.

Di bianco, in questa tragica storia non c’è davvero nulla. Solo il nero di un pomeriggio di fine novembre che ha portato via per sempre il papà a due piccole bambine, il marito ad una giovane e innamorata moglie. Nessuno può capacitarsi. Stamane un sit in di protesta post-tragedia. Il senno del poi fa sempre riflettere. Il dolore lacera i cuori di chi in queste ore vive il lutto. Rabbia e dolore. Andar via da casa per recarsi a lavoro e non farci più ritorno. Lontano dal dolore qualche sciocco, insensibile e disumano pensiero. “si Chiangi con un occhio”.

Purtroppo c’è chi dietro un possibile risarcimento in denaro ci vede la soluzione del problema. Dissento. I protagonisti della triste vicenda piangono e chissà per quanto piangeranno con “entrambi” gli occhi. La risoluzione non sono i soldi. Chi ha patito e patisce di questa terribile malattia che non conosce cura, sa che i soldi rappresentano poco e niente. Chi restituirà un padre premuroso alle sue figliole? Forse i soldi? no spiacenti. Un angelo volato in Cielo, l’ennesimo. Vicini al dolore, vicini al cuore di chi soffre la perdita di Gianfranco, sperando che l’affetto, almeno quello, serva a lenire le ferite della violenta e prematura scomparsa del giovane padre di famiglia. La fine del mondo è vicina, forse per qualcuno è già arrivata.

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