Mostra nave greca, Casciana: “Sia l’inizio di un percorso, città ritrova le sue origini”

 
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Gela. Da operatore del settore ha anche collaborato con i ricercatori che studiano i fondali locali, alla ricerca di un passato che con la nave greca segna una tappa fondamentale. Il capogruppo di “Liberamente” Vincenzo Casciana pone molte speranze nel buon esito della mostra sul mito di Ulisse, che per la prima volta consentirà l’esposizione in città dei resti della nave arcaica. “Abbiamo sempre creduto che la valorizzazione dei nostri tesori archeologici fosse fondamentale per l’identità e lo sviluppo del territorio. La nave arcaica, la più antica imbarcazione greca mai riportata alla luce fino ad oggi, è un’eccezionale testimonianza sia dell’intensità politico-commerciale dei rapporti tra i popoli del Mediterraneo, sia della qualità tecnica di realizzazione di una imbarcazione di diciassette metri. Verrà esposta nell’area archeologica di Bosco Littorio, per la fruizione da parte del pubblico non solo siciliano, in una struttura espositiva provvisoria”, spiega il presidente della commissione urbanistica. “Un’iniziativa di grande valore culturale, con reperti incomparabili e importanti per un evento di respiro internazionale che rappresenterà una tappa attrattiva per i turisti di tutti il mondo, che nei prossimi mesi potrebbero convergere in città, per assistere ad una straordinaria testimonianza dell’antichità. Sarà quindi possibile osservare da vicino la struttura portante dell’imbarcazione, databile tra il VI e il V secolo a.C. – aggiunge – e successivamente tutta la nave, dopo che sarà interamente ricostruita e farà bella mostra, in maniera permanente, nella sua struttura completa, nel nuovo museo di Bosco Littorio. Il modello di questa mostra verrà concepito come prologo alla futura apertura del museo e ricalcherà l’evento intitolato Ulisse”.

Il consigliere ha già partecipato all’esposizione di Forlì. “La Trireme diffonderà la cultura del nostro territorio e le nostre radici, rappresentando un unicum nel patrimonio archeologico mondiale. E’ essenziale apporre quello che abbiamo, come presupposto per qualsiasi processo di sviluppo perché noi valiamo nel momento in cui riusciamo ad apprezzarlo. Alla mostra “Ulisse. L’arte e il mito”, tenutasi ai Musei San Domenico di Forlì, ho preso parte, insieme alla dottoressa Daniela Vullo, soprintendente ai beni culturali, e al direttore del museo, unici presenti del territorio. L’invito fu del rettore dell’Unite’ d’Archeologie Classique de l’Universite’ de Geneve. Ha segnato la prima ufficiale uscita pubblica della struttura lignea del relitto greco, anche se in forma parziale, la cui forma originaria è stata mostrata attraverso una ricostruzione computerizza con un allestimento scenografico. Ha rappresentato l’inizio di un percorso già tracciato e mi ha regalato sensazioni uniche e irripetibili, le stesse che ho provato ad aver partecipato come tecnico del settore al recupero di uno dei più emblematici ritrovamenti subacquei del patrimonio archeologico del Mediterraneo antico – dice ancora – un evento di rilievo internazionale che segnerà l’inizio, e non solo ideale, del percorso artistico e museale che seguirà l’esposizione e che servirà a recuperare le nostre origini. Nei legni della nave trasudano le avventure, la fatica e le paure dei naviganti antichi ed è come se quella nave ritornasse, dopo secoli, dove non riuscì ad approdare e come Ulisse, la nave arcaica sta per fare ritorno nella sua Itaca”, conclude.

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