“Motopontone Trinacria è pericoloso”, capitaneria dispone interdizione banchina nord

 
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Il motopontone fermo da anni

Gela. Il motopontone “Trinacria”, inattivo ormai da anni e ancora ormeggiato al porto rifugio, continua ad essere considerato un vero pericolo, anche per la precaria tenuta strutturale, accertata nel corso di recenti sopralluoghi effettuati non solo dai militari della capitaneria di porto ma anche dall’amministrazione comunale. Circa un mese fa, è stata emessa una nuova diffida, inoltrata al proprietario, con la quale si prevede l’obbligo della messa in sicurezza, anche se le autorità guardano all’eventuale demolizione del natante. La situazione ha convinto il comandante Giuseppe Donato a firmare un nuovo provvedimento, che stabilisce l’interdizione, per circa 170 metri, della banchina nord del porto rifugio, ad iniziare dall’intersezione con quella di levante. Interdire solo l’area di ormeggio del motopontone non è stato ritenuto sufficiente, anche a salvaguardia dell’incolumità di chi si trovasse a transitare.

La banchina nord, quindi, è stata ulteriormente interdetta, in attesa di capire che sorte avrà il motopontone. Sulla vicenda del “Trinacria” è in corso un giudizio penale, dopo l’indagine avviata nei confronti della proprietà. La scorsa estate, l’associazione “Aria nuova” aveva denunciato le condizioni al limite del motopontone e il pericolo del rilascio di idrocarburi in mare.

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