Museo del mare, la docente che coordina ricerche: “Non edificare in area archeologica”

 
1
I resti della nave arcaica

Gela. Entro fine mese, almeno in base al cronoprogramma fornito dalla Regione, i resti della nave arcaica dovrebbero rientrare in città, dopo la trasferta romagnola di Forlì. Rimangono i punti interrogativi su dove collocarli, in attesa di un Museo del mare, che non ha ancora visto la luce. Come spiegato in estate dal presidente della Regione, Nello Musumeci, dopo l’ennesimo sollecito, anzitutto in città dovrebbe tenersi una mostra, sulla traccia di quella di Forlì. Sarà necessaria una prima esposizione temporanea dei resti (le ipotesi sul tavolo sono diverse e c’è un comitato ad hoc che è stato costituito dall’assessore regionale Alberto Samonà). Però, sulla collocazione definitiva del futuro Museo dubbi vengono sollevati da una delle responsabili del programma di ricerca avviato nella zona di Bulala, la docente universitaria Alessia Mistretta. “Costruire dentro un’area archeologica? Mi sembra un’assurdità”, ha detto rispondendo a “Repubblica-Palermo”. “Non si edifica in un’area protetta e, se realmente vi sono le risorse per costruire un nuovo museo a Gela – ha aggiunto – che lo si faccia in una zona da recuperare, non di certo in piena area archeologica”. Una linea di questo tipo viene seguita anche da SiciliAntica. “Il vecchio museo archeologico di Gela ha problemi strutturali – ha spiegato alla stessa testata Simona Modeo presidente di SiciliAntica regionale – e ha bisogno di cure e fondi, serve dunque oggi un nuovo spazio per custodire la nave e vedremo quale sarà allestito. Ben venga anche un nuovo museo che potrebbe essere una risorsa per Gela e il suo territorio ma, come spesso è accaduto, non vorremmo che fosse una cattedrale nel deserto o peggio un annuncio senza seguito. Pensiamo a Sabucina dove esiste un antiquarium e dove sono stati spesi soldi per renderlo fruibile ma che è preda di vandali nell’indifferenza delle istituzioni e così accade per altri siti archeologici. Forse occorre programmare meglio le spese regionali”.

Mistretta è convinta che in realtà ci siano altri siti, già adeguati ad ospitare i resti del relitto. L’amministrazione comunale aveva raggiunto una prima intesa per allestire l’ex convento delle Benedettine, in centro storico. Soluzione che aprì alle polemiche, proprio in attesa di risposte istituzionali sul progetto del Museo del mare. La ricercatrice ha anche spiegato che bisognerà portare avanti le attività di analisi diagnostiche e di restauro, dato che non tutte le casse con i resti sono state aperte. La questione si ripropone, dopo continui slittamenti. Il presidente della Regione Nello Musumeci, nel dicembre di un anno fa aveva annunciato l’imminente avvio dei cantieri del Museo del mare, che ancora oggi però non sono partiti, nonostante una gara assegnata e fondi che sulla carta sarebbero disponibili. Il Museo del mare e il recupero della nave greca sono lasciti che la città deve allo studioso Sebastiano Tusa, tragicamente scomparso a causa di un incidente aereo.

1 commento

  1. Adesso che siamo sul punto di andare a costruire il museo dei relitti
    delle navi arcaiche greche , arrivano
    le dichiarazioni di una docente universitaria che sconsiglia la costruzione nell’ area identificata poteva dirlo prima, e poi il vecchio museo non è stato costruito in un’ area archeologica importante?
    Il presidente di Sicilia antica suggerisce un nuovo museo
    “ma come spesso è accaduto non vorremmo che fosse una cattedrale nel deserto” della serie non facciamo nulla

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here