Musica troppo alta, condannati i gestori di un pub di Caposoprano

 
0

Gela. Un mese di carcere (con pena sospesa) per i tre titolari del “bee cool”, condannati per aver disturbato con la musica del locale i residenti di un condominio. E’ questa la sentenza pronunciata dal giudice Luca Solaini, che ha accolto la denuncia dei residenti del condominio “Tre palme” di via Tamigi.

I cittadini hanno lamentato la musica troppo alta dalle undici di sera e fino alle 3, anche 4 di mattina, soprattutto nel fine settimana e da settembre a giugno di ogni anno.

“La musica è così alta che vibrano anche le pareti – hanno detto nel corso dell’udienza alcuni testi – in alcune serate, quando viene effettuato il karaoke, anche la voce dei giovani che affollano il locale impedisce di dormire, oltre che rendere inaccessibile l’accesso da viale Indipendenza a via Tamigi”.

Uno dei residenti del condominio ha sottolineato che pur avendo difficoltà di udito e usare la protesi, avverte con precisione la musica che si trasforma in rumore e provoca disturbo al sonno.

Il locale era autorizzato a usare musica fino alla mezzanotte con un volume degli altoparlanti moderato. Il giudice ha sottolineato nella sua motivazione che il disturbo della quiete pubblica non ha orari. I titolari erano stati anche più volte invitati a prendere accorgimenti, ma non lo hanno mai fatto. Sono otto le diffide. Ecco perché il giudice li ha condannati.

Il figlio era inciampato su un pezzo di ferro sporgente dall’asfalto e non segnalato da alcun cartello. Il Comune è stato condannato a pagare le spese di risarcimento per le lesioni di un ragazzino ferito nell’incidente. L’amministrazione pagherà 4.900 euro oltre le spese legali per quell’episodio che si è verificato nell’aprile dello scorso anno. Un uomo di 39 anni si è rivolto al Giudice di Pace per le ferite riportate dal figlio minore. L’episodio si era verificato in via Morselli, nel quartiere Caposoprano. Il ragazzo era caduto per colpa di un pezzo di ferro sporgente dall’asfalto ed era finito in ospedale. E il giudice ha dato ragione al ricorrente. 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here