Musumeci arriva in città, Scerra: “Risposte certe su Zes e servizi tagliati”

 
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Scerra chiude con Fi "nissena"

Gela. “Lo invito ad adottare Gela. A farla diventare sua seconda città d’origine”. Il consigliere comunale uscente Salvatore Scerra si rivolge direttamente al presidente della Regione Nello Musumeci che domani sarà in visita ufficiale. “Sono sicuro che il commissario Rosario Arena gli esporrà tutti i problemi della città – dice Scerra – al presidente chiederei anzitutto l’impegno a ripristinare servizi importanti. Da consigliere comunale mi sono opposto al taglio degli uffici che si occupavano delle visite per le invalidità civili e le patenti speciali. Tanti utenti sono costretti a spostarsi a Caltanissetta. Servono risposte anche sui dieci progetti arrivati agli uffici regionali e che riguardano l’edilizia scolastica locale. Il commissario, probabilmente, dovrebbe invece stare più attento magari a qualche suo dirigente, forse troppo incline a fare politica e meno a sbloccare gli iter di progetti fermi negli uffici del municipio”. Per il forzista Scerra, però, una svolta potrebbe arrivare da misure come l’inserimento dell’area locale tra le Zone economiche speciali, le cosiddette Zes. “Sarebbe un passo decisivo e Musumeci ha un ruolo importante in queste decisioni – continua – ma servono interventi immediati per il porto rifugio, compreso il progetto definitivo. Bisogna andare incontro agli Rmi, che in città si trovano a sostenere emergenze occupazionali paragonabili a quelle degli ex Pip a Palermo”.

Scerra, che è stato capogruppo in consiglio comunale di un partito che sostiene il governo regionale, ritiene che proprio la giunta Musumeci debba fare chiarezza sul risanamento ambientale in città. “L’iter delle bonifiche non può andare incontro ad eterni rallentamenti – aggiunge – su quanto sta emergendo in queste settimane, sono certo che la magistratura individuerà gli eventuali responsabili”. Un capitolo a parte sembra quello dello stadio “Presti”. “Una vergogna vera e propria – conclude il consigliere uscente – una struttura sportiva chiusa da nove mesi è solo un’umiliazione per i tifosi che seguono la squadra da quando militava in terza categoria. Se ci sono i presupposti, la Regione deve dare il via libera”.

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