Musumeci taglia nastro Tmb, “in Sicilia tre o quattro privati hanno in mano sistema rifiuti”

 
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Il presidente della Regione Nello Musumeci e i sindaci di Ato e Srr all'inaugurazione del Tmb

Gela. Nel mini-tour in città, il presidente della Regione Nello Musumeci ha preso in mano anche la forbice per tagliare il nastro del nuovo impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti, a Timpazzo. Un nastro rosso solo simbolico, dato che il sistema è in funzione già da diverse settimane. “Il più grande di tutta la Sicilia, è stato un lavoro eccezionale”, ha detto il sindaco di Riesi Salvatore Chiantia, che presiede la Srr4 e ha voluto ringraziare, per il supporto tecnico, l’Ato Cl2 in liquidazione. All’arrivo di Musumeci in discarica, c’erano praticamente tutti. I sindaci dei Comuni che fanno parte della Srr4, ma anche il commissario dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco, che ha seguito l’iter e che attraverso l’ambito gestirà almeno per i prossimi sei mesi l’impianto. A Timpazzo, c’era inoltre l’ingegnere Giovanna Picone, da poco nominata alla guida della società in house che dovrebbe prendere in mano l’intero sistema del ciclo dei rifiuti, con il passaggio di consegne dall’Ato, Tar permettendo. Musumeci, atteso dai suoi fedelissimi locali (non sono mancati neanche all’inaugurazione dell’impianto), ha spiegato però che il sistema regionale presenta storture evidenti. “Tre o quattro privati gestiscono il settore in Sicilia – ha detto – se non è monopolio, sicuramente è un oligopolio. Il mercato va riequilibrato e vogliamo realizzare sei o sette impianti pubblici. Quello di Timpazzo è un esempio di seguire, ma non tutte le Srr lavorano come quella territoriale”.

Chiantia non ha escluso che il nuovo Tmb possa fare da supporto anche ad altre aree della Sicilia, nel caso di emergenze. Adesso, si attende il via libera alla nuova vasca e si sta verificando la possibilità di rivedere le autorizzazioni del nuovo impianto, così da assicurare la fruibilità come compostaggio. Una procedura sempre seguita dai vertici dell’Ato. I veri punti interrogativi, almeno in città, riguardano però l’appalto del servizio. Tre procedure consecutive sono andate deserte e per ora si proseguirà in proroga, con la campana Tekra. Una situazione anomala, che potrebbe aprire a verifiche.

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