“Mutata arma”, Biundo chiede di lasciare il carcere: deciderà la Cassazione

 
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Gela. E’ stato coinvolto nell’inchiesta antimafia “Mutata arma”. Salvatore Graziano Biundo, condannato in primo e in secondo grado (i giudici di appello hanno disposto la riduzione a nove anni), ha chiesto una misura diversa dalla detenzione in carcere. E’ ristretto da circa tre anni. I giudici di appello di Caltanissetta hanno respinto la richiesta difensiva e lo stesso hanno fatto quelli del tribunale della libertà. La difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, ha deciso di rivolgersi alla Corte di Cassazione. Il ricorso verrà discusso a novembre. Secondo il legale che lo assiste, non ci sarebbero più le condizioni per giustificare la detenzione in carcere, anche nell’ottica di quanto emerso in giudizio. L’udienza è stata fissata. Il ricorso è stato ritenuto ammissibile e verrà valutato dai magistrati romani.

Per il legale che assiste Biundo, il suo ruolo nei fatti contestati sarebbe stato decisamente poco rilevante. L’imputato e la difesa hanno sempre escluso un’appartenenza all’organizzazione mafiosa. I giudici di Cassazione verificheranno i presupposti del ricorso.

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