Negozi e abitazioni, i “colpi” di un gruppo di giovani: “Raitano assente dopo spari subiti”

 
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Gela. L’oro rubato in un’abitazione, altri due tentati colpi in appartamento e il furto in un negozio di abbigliamento del centro storico. Una serie di azioni che, in passato, hanno condotto gli inquirenti a mettersi sulle tracce di un gruppo di giovani. A distanza di sette anni dai fatti, Rosario Lignite, Antonino Raitano, Carmelo Giorlando e Vittorio Comes ne dovranno rispondere davanti al giudice Ersilia Guzzetta. Prima dell’apertura del dibattimento, però, il legale di fiducia di Raitano, l’avvocato Francesco Enia, ha chiesto un rinvio, a causa dell’assenza del suo assistito. “In base ad una nota dei carabinieri – ha detto in aula – sono stato informato della sua indisponibilità, perché è stato vittima di un attentato. Gli hanno sparato contro”. Antonino Raitano e il fratello Ruben, mercoledì sera, sarebbero finiti nel mirino di possibili rivali. I colpi esplosigli contro hanno ferito gravemente l’attuale imputato, poi sottoposto ad un delicato intervento chirurgico all’ospedale Vittorio Emanuele.

Nel giudizio, risponde dei furti, ai quali avrebbe partecipato, almeno in base a quanto indicato dai pm della procura. Un’eccezione l’ha subito sollevata un altro legale di difesa, l’avvocato Carmelo Tuccio. Ha rilevato l’intervenuta prescrizione per le accuse che vengono mosse a Lignite. Il tempo ormai trascorso potrebbe favorire la chiusura anticipata del giudizio per altri imputati. In aula, si tornerà a gennaio.

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