Nel furgone c’erano una pistola e un’accetta, sequestro in via Madonna del Rosario: due anni ad Ascia

 
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Gela. Due anni e due mesi di reclusione. Il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Ersilia Guzzetta e Angela Di Pietro), ha emesso la decisione nei confronti dell’ambulante quarantunenne Davide Ascia. Nell’estate di tre anni fa, i poliziotti del commissariato sequestrarono, all’interno del suo furgone, un’accetta e una pistola modificata. Ascia, prima della chiusura del dibattimento, ha voluto rispondere alle domande. Ha spiegato che l’accetta gli sarebbe servita solo per la sua attività di vendita di bibite. “Con l’accetta – ha detto – rompevo le balle di ghiaccio da venti chili”. Il sequestro venne effettuato mentre lavorava al mercato rionale di via Madonna del Rosario. “La pistola l’ho trovata al mercato – ha detto ancora – mi sembrava un giocattolo e l’ho messa in un sacchetto”. La difesa, sostenuta dall’avvocato Rosario Prudenti, ha ribadito le ragioni dell’imputato, sottolineando che l’arma non sarebbe mai stata usata, anche perché non vennero trovate munizioni. Anche sull’accetta, il legale ha spiegato che l’unico uso fattone riguardava l’attività lavorativa. Ascia non avrebbe fatto nulla per nasconderle e ciò proverebbe, secondo la difesa, che non erano destinate a commettere reati. Il pm Federica Scuderi, nel corso della sua requisitoria, ha spiegato che le dichiarazioni rese dall’imputato non avrebbero avuto fondamento.

“I poliziotti hanno subito accertato che la pistola – ha detto – era stata modificata per aumentarne la capacità esplosiva. Non poteva essere scambiata per un’arma giocattolo”. Ha chiesto una condanna molto più pesante, quattro anni e otto mesi di reclusione per due capi di imputazione e otto mesi per un’altra contestazione mossa all’ambulante. Il collegio ha escluso la recidiva e ha emesso la condanna a due anni e due mesi di reclusione.

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