Nelle campagne locali muoiono aziende e partite iva, in sei anni un tracollo del quaranta percento

 
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Gela. Un vero e proprio collasso, almeno sul piano dei numeri. Il settore agricolo in città è da decenni in difficoltà, ma negli ultimi anni sempre più aziende e partite iva vengono definitivamente chiuse.


I dati in calo. Dal 2009 al 2015, la riduzione si attesta intorno al quaranta percento. Insomma, le aree rurali rischiano di trasformarsi in un deserto economico, nonostante ci siano tentativi di innovare, partendo anche da coltivazioni diverse rispetto a quelle tipiche del territorio. I dati, decisamente preoccupanti, emergono anche dagli approfondimenti condotti dai componenti della commissione comunale sviluppo economico. Da alcuni mesi, il presidente Carmelo Orlando e gli altri componenti Vincenzo Giudice, Anna Comandatore, Angela Di Modica e Antonio Torrenti proseguono il confronto con gli operatori del settore e con tutte le categorie interessate, di modo da giungere ad un primo passo ufficiale verso l’area agricola svantaggiata, che garantirebbe l’accesso a maggiori finanziamenti. Da decenni, invece, con parametri economici che non corrispondono più a quelli attuali, l’area locale è classificata come non svantaggiata. “Tutto questo è un enorme limite – spiega il vicepresidente della commissione sviluppo economico Vincenzo Giudice – non si può paragonare l’attuale scenario economico della città con quello degli anni settanta. E’ tutto cambiato e questa è un’area svantaggiata”. La proposta di delibera, da far arrivare in consiglio comunale, è già stata definita in commissione. Ovviamente, l’approvazione in aula è solo il primo passaggio istituzionale, al quale dovrebbero seguire quelli regionali e romani.

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