“Nessun maltrattamento ma bambini vivevano in condizioni difficili”, parlano esperte

 
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Gela. Tre bambini non avrebbero mai subito maltrattamenti, ma sarebbero stati costantemente trascurati dai genitori. Due esperte, all’epoca dei fatti nominate dai magistrati minorili di Caltanissetta, sono state sentite in aula, davanti al giudice Martina Scuderoni. A processo ci sono i genitori. Le accuse vennero formalizzate a loro carico al termine di controlli scattati all’interno di un’abitazione popolare della città. Vennero riscontrate condizioni igieniche al limite, con la presenza di due bambine e del fratellino, che quotidianamente si trovavano a vivere insieme ai genitori e al nonno in un ambiente fortemente degradato. Le due bambine non avevano mai frequentato la scuola e non riuscivano a percepire neanche i bisogni di base. Una situazione preoccupante che spinse i magistrati minorili a disporre il trasferimento dei piccoli in una comunità protetta. Dopo quanto accaduto, i genitori iniziarono però a cambiare vita. Dopo alcuni anni, assistiti dagli avvocati Nicoletta Cauchi e Ivan Bellanti, sono riusciti a riavere i figli e a strutturare rapporti di vita adeguati alle necessità dei bambini, a cominciare da una nuova abitazione. Le bambine vennero sentite dalle esperte e confermarono che fino ad allora non avevano mai frequentato la scuola. Parlarono della presenza di blatte nell’abitazione e di un nonno molto duro nei loro confronti, a causa soprattutto di genitori piuttosto assenti.

Condizioni presenti all’epoca degli accertamenti condotti dai carabinieri e dagli esperti, ma che con il tempo sono state superate, consentendo il riavvicinamento tra i genitori e i figli. Le esperte hanno risposto alle domande dei difensori dei due imputati e del pm Tiziana Di Pietro. Nuovi testimoni verranno sentiti nelle prossime udienze.

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