“Nessun no da Regione sull’Aro”, Greco rilancia la gara: Malluzzo, “dem poco credibili”

 
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Greco e l'assessore Cristian Malluzzo

Gela. Sono giorni sempre più convulsi e sulla gestione del servizio rifiuti l’amministrazione comunale va avanti per la propria strada. Il sindaco Lucio Greco, già ieri aveva sollevato tante perplessità sul ricorso al Tar, presentato dalla società “Impianti Srr” contro l’ordinanza di proroga a Tekra. L’avvocato ha elencato tutte le ragioni che lo stanno portando a non seguire la soluzione in house. Anche sul no all’Aro, da parte della Regione, ha una versione del tutto differente. “La Regione, lungi dal dire no alla proposta di istituire un Aro, come ha invece erroneamente sostenuto il presidente della Srr Filippo Balbo – spiega – ha chiesto al Comune di predisporre un Piano di intervento che abbia coerenza con il Piano d’ambito della Srr, cui far seguire una gara”. L’avvocato spiega di non comprendere “l’insistenza” con la quale Balbo e l’amministratore della “Impianti Srr” Giovanna Picone, spingano per avere anche Gela nella gestione in house. “Risolvere questa emergenza – continua Greco – è una cosa che ci sta molto a cuore e come amministrazione stiamo cercando di percorrere tutte le strade possibili. I motivi che ci hanno spinto a chiedere l’istituzione di un Aro sono più che valide, dato che la soluzione della gestione in house non è per noi percorribile, ma c’è una cosa che proprio non sto riuscendo a capire. Perché il presidente della Srr, Filippo Balbo, en l’amministratore della “Impianti Srr”, l’ingegnere Giovanna Picone, hanno così a cuore la partecipazione del Comune di Gela alla gestione in house? Perché tanta resistenza alle ipotesi alternative che stiamo vagliando? La nostra città può autonomamente decidere di seguire un percorso diverso rispetto agli altri comuni dell’ambito? Per quali ragioni si continua ad ostacolare una nostra libera scelta?”. Greco, come già fatto ieri, conferma che non appoggia la soluzione in house, con una società che non considera in grado di assicurare un servizio efficiente e con il peso delle assunzioni che andrebbe ad incidere solo sull’ente, con il rischio di bloccare anche i concorsi per nuovo personale comunale. “Potrebbe rivelarsi un salto nel vuoto, dato che la “Impianti” non ha alcuna esperienza nello svolgimento del servizio, essenziale per la città. E’ una società di nuova costituzione e mancano un management, un’adeguata organizzazione, mancano perfino i mezzi, gli uomini, le autorizzazioni e ad ottobre non risultava ancora neanche iscritta all’albo. Il secondo è che anche i sindacati, incontrati nei giorni scorsi, hanno delle forti perplessità, in quanto c’è la concreta possibilità che i lavoratori finiscano per perdere ,il contratto a tempo indeterminato che attualmente li lega a Tekra, per firmarne uno a tempo determinato per due anni. Tanto, infatti, durerà la gestione in house. Ciò significherà – dice ancora il sindaco – che al problema dei rifiuti si aggiungerà quello della precarietà e del disagio sociale. Terzo punto, le assunzioni che verranno fatte per far partire il servizio in house incideranno sulla capacità degli enti e i maggiori rischi ricadrebbero proprio sul Comune di Gela, il più grosso dell’ambito”. Greco è fermo nel ritenere che si possa arrivare ad una gara autonoma, solo per Gela. “Penso che siano motivi sufficienti – conferma – per decidere di prendere tempo e pensare ad una valida alternativa, che potrebbe essere, ad esempio, quella di indire una gara autonoma solo per il Comune, con la Srr. Una gara che, rispetto a quelle del passato andate deserte, avrebbe alla base un progetto nuovo e non più quello del 2014, adeguato ai nuovi standard e più allettante per le società che hanno i requisiti per partecipare”.

L’assessore Cristian Malluzzo, invece, non accetta le critiche del Pd provinciale, che con il segretario Peppe Di Cristina e il presidente Annalisa Petitto, hanno chiesto le dimissioni del sindaco. “Lo sanno bene che situazione difficile abbiamo ereditato, – dice l’assessore con delega all’ambiente – con milioni di euro di debiti dovuti a conferimenti e costi aggiuntivi. Perché all’epoca della sindacatura Messinese non sono stati vigili, propositivi e attenti come ora? Altra domanda, il Pd, chiusa la parentesi in giunta, quale soluzione ha prospettato per archiviare l’emergenza rifiuti? La buona politica, di norma, oltre alla protesta e all’opposizione dovrebbe dare suggerimenti, cosa che ad oggi è sempre mancata. Non ci provano nemmeno a proporre soluzioni valide e percorribili. Tant’è che stanno rischiando di perdere credibilità anche con i sindacati, giustamente impegnati a tutelare i lavoratori dalla prospettiva di passare da un contratto a tempo indeterminato a uno determinato”. Greco e Malluzzo alzano il muro e sui rifiuti si continua a giocare una partita politica, per molti versi forse anche decisiva.

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