“Nessuna richiesta di ritiro firme”, Sammito: “Si dovrà fare in aula, centrodestra? Non è diviso”

 
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Il presidente Salvatore Sammito

Gela. “Sul mio tavolo non c’è nulla. Nessuna richiesta di ritiro delle firme apposte alla mozione di sfiducia”. Il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito lascia intendere comunque che qualora i firmatari decidessero di fare un passo indietro, dovrebbero esprimersi direttamente in aula. “Alla seduta di martedì c’è stato un rinvio – precisa – quindi, non c’è possibilità di ritirare la firma fuori dal dibattito d’aula. Chi vorrà farlo dovrà intervenire in aula nel corso della seduta. Così come fa la giunta quando decide di ritirare un atto. Se invece dovesse arrivare un documento sottoscritto dai dieci firmatari della mozione, con il quale si chiede di non dare seguito alla seduta, allora ne prenderò atto e mi consulterò con il segretario generale”. Sammito non si è mai schierato con il “partito” della sfiducia ma non vede un centrodestra spaccato. “Quando mi riferisco al centrodestra – aggiunge – ragiono sempre in maniera unitaria. C’è stata una parte di quest’area politica che ha deciso di presentare la mozione di sfiducia e altri esponenti che invece hanno ritenuto di dover dare più tempo all’amministrazione. A circa un anno dalle prossime amministrative, parlare di spaccature mi sembra esagerato. Le divisioni potranno emergere, eventualmente, se non si dovesse trovare un accordo complessivo sul candidato a sindaco. Oggi, non mi sembra di notare un centrodestra diviso”.

Infine, il presidente non sembra preoccupato dal confine politico tracciato da alcune segreterie di partiti di centrodestra, proprio sulla scorta della mozione di sfiducia. “Anche io ho letto dichiarazioni di questo tenore – conclude – qualcuno ha spiegato che chi non sta con la sfiducia non troverà spazio nel centrodestra. Penso che siano indicazioni azzardate. Non si può impedire una candidatura sulla base di quello che si è fatto prima. Anche perché queste decisioni non si prendono a livello locale e ognuno di noi potrà attivare i propri paracadute politici”. Il presidente, in attesa di decisioni formali del “partito” della sfiducia, non sembra intenzionato a rompere con il centrodestra, al cui interno si è sempre rivisto.

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