Niente dibattito incarichi, Pd “rivendica” uscita: Scerra, “no atto su comunicazione”

 
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Gela. Il dibattito in aula dopo le polemiche scaturite da alcuni incarichi legali che hanno toccato la sfera familiare del sindaco Lucio Greco non si è tenuto. Ormai, la questione, dopo la conferenza stampa e l’intervento pubblico del primo cittadino, è stata ritenuta superata, anche se non tutti si sono schierati a favore del ritiro del punto. Era stato lo stesso Greco a chiedere di poter intervenire in aula, ma nel corso della seduta di ieri sera ha fatto intendere, davanti alla richiesta di ritiro formalizzata anche dal gruppo del Pd, di aver già spiegato le ragioni dell’amministrazione. Diverse settimane fa, prima ancora della “crisi” politica aperta dai dem e dei tagli regionali che si sono abbattuti sui finanziamenti ottenuti dal Comune, l’avvocato aveva spiegato che le norme in materia di incarichi erano state rispettate, sostenendo che “tutti i giovani professionisti vanno messi nelle condizioni di lavorare”. Tanti dubbi erano maturati sul fatto che una causa, patrocinata per conto del Comune dalla nipote del primo cittadino, fosse stata avviata dal figlio dell’avvocato. Oltre a questo aspetto, sono stati contestati altri incarichi, affidati sempre alla nipote. L’aula, invece, ha dato precedenza al punto che consente al municipio di acquistare le quote della centrale di committenza Asmel. Il provvedimento è passato, con il Pd e il presidente della commissione sviluppo economico Rosario Faraci che hanno chiesto di anticipare il punto, ritenuto molto importante per non perdere altri treni in materia di progetti e affidamenti di incarichi ai professionisti. Si ritornerà in aula lunedì, quando sarà la volta del regolamento di polizia mortuaria. L’assenza del dirigente e una nota fatta pervenire in aula, hanno convinto il consiglio ad attendere prima di entrare nel merito di un atto, molto delicato. Il gruppo di centrodestra, con “Avanti Gela”, Lega e Fratelli d’Italia, è ritornato a chiedere che il sindaco presenti la relazione annuale sul suo operato. Sono stati i dem, soprattutto con il consigliere Gaetano Orlando, a rivendicare, politicamente, l’uscita dalla giunta e dalla maggioranza, elencando ragioni, che già il neo segretario provinciale Peppe Di Cristina aveva preannunciato. Orlando ha però spiegato che l’opposizione democratica “non sarà mai contro la città”. Ha elencato una serie di priorità amministrative, “Zes, sicurezza, bonus 110 per cento, riconversione Eni e sanità”. I consiglieri del partito, inoltre, appoggiano ancora il modello “delle larghe intense” ma sono tornati a respingere gli attacchi subiti dal partito, giunti spesso dagli ormai ex alleati.

In apertura, il capogruppo di “Avanti Gela” Salvatore Scerra ha spiegato pubblicamente la necessità che l’amministrazione revochi la delibera che affida ad un unico gruppo editoriale, la società Media Master Press (proprietaria dell’emittente “Rete Chiara”), l’intero servizio di comunicazione istituzionale. Il sindaco Lucio Greco, con affidamento diretto, ha dato il via libera all’assegnazione, per un progetto che in totale ammonta a venticinquemila euro. Riprendendo la missiva inoltrata da sette gruppi locali del settore, Scerra ha parlato di provvedimento illegittimo, che viola la parità e le regole del settore. Ha respinto le dure critiche avanzate dalle “tv di regime pagata anche con i soldi pubblici”, non accettando quanto sollevato da “Rete Chiara” sulla gestione dei lavori dell’assise civica. Anche il presidente Sammito ha stigmatizzato l’accaduto, spiegando che i lavori del civico consesso, in questa fase post-Covid sono accessibili solo ad un numero ridotto di persone autorizzate, senza alcuna volontà di esclusione preventiva.

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