Niente numero legale, salta il voto sulla Tari: il Pd in ordine sparso e il presidente convoca un’altra seduta

 
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Gela. L’aumento delle tariffe Tari, almeno per ora, salta. E’ mancato nuovamente il numero legale a conclusione della seduta di consiglio comunale. Quattro no. Solo dieci i consiglieri presenti in aula. L’amministrazione comunale, però, ha subito orchestrato il “colpo di teatro”. Il sindaco e i suoi assessori hanno chiesto l’immediata convocazione di una nuova seduta, urgente, per domani sera alle 22:15. La giunta vuole evitare un buco da due milioni e mezzo di euro. “E’ la legge che prevede l’adeguamento delle tariffe Tari – ha detto il dirigente al bilancio Alberto Depetro – senza la possibilità di coprire i costi del servizio, scatta lo stato di pre dissesto. L’ente non ha più la robustezza finanziaria di qualche anno fa”. A questo punto, davanti ad un coro di no e alla quasi totalità dei consiglieri schierati per il voto contrario alle nuove tariffe Tari, anche se alla fine solo in quattro, tra quelli rimasti in aula, hanno espresso il loro dissenso attraverso il voto, la giunta cercherà di trovare i numeri politici. Un tentativo che non sembra foriero di successo. Carmelo Casano, i grillini Angelo Amato e Vincenzo Giudice e l’esponente del Megafono Maria Pingo hanno votato contro, nonostante la caduta del numero legale. Il sì è arrivato solo dai consiglieri della Lista Musumeci Vincenzo Cascino e Anna Comandatore. “Purtroppo, paghiamo gli scotti del passato – ha spiegato proprio la Comandatore – e di un centrosinistra che, nel 2014 in vista delle elezioni, diede vita ad un Piano economico finanziario con costi del servizio del tutto irreali”. Carmelo Casano ha attaccato la giunta. “In aula, ci stanno dicendo che bisogna votare per forza gli aumenti – ha spiegato – oppure avremo sulle spalle un debito fuori bilancio da oltre due milioni di euro e il fardello della Corte dei Conti. La giunta ci ha servito la polpetta avvelenata”. Nettamente contrari agli aumenti si sono detti i grillini Angelo Amato e Vincenzo Giudice. Amato ha chiesto nuovamente i dati legati a tutti i capitoli di bilancio del servizio rifiuti. Contro gli aumenti anche Angela Di Modica e Sandra Bennici.

Il tentativo della nuova seduta. “Voi parlate di tariffe aumentate – è intervenuto il sindaco Domenico Messinese – ma in verità, il costo del servizio si riduce e la percentuale di differenziata aumenta. Noi le tariffe le stiamo abbassando”. Divergenze di vedute anche nel Pd. Mentre il vice capogruppo Carmelo Orlando ha annunciato il voto contrario, lasciando successivamente l’aula, il presidente Ascia, al momento della votazione, si è astenuta. Adesso, arriva l’ultimo tentativo con una seduta convocata per domani, termine ultimo per adeguare le tariffe Tari senza l’intervento di un commissario della Regione. 

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