Niente rifiuti a Timpazzo, non c’è ancora l’ok al nuovo Tmb: emergenza dietro l’angolo

 
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Gela. Due impianti di trattamento meccanico biologico, ma da lunedì a Timpazzo non potranno essere conferiti i rifiuti soldi urbani indifferenziati. Si fa concreta l’ipotesi di trovarli nuovamente in strada. Sia i tecnici della Provincia di Caltanissetta sia quelli del dipartimento regionale acqua e rifiuti, hanno escluso che l’uso del tmb mobile possa essere prorogato, mentre il nuovo impianto, appena realizzato, non ha ancora tutte le autorizzazioni. “Da lunedì, a Timpazzo non potranno essere conferiti i rifiuti soldi urbani – dicono il commissario liquidatore dell’Ato Cl2 Giuseppe Panebianco e il responsabile tecnico della discarica Sergio Montagnino – la discarica non chiude, ma non potranno essere stabilizzati i rifiuti soldi urbani. Abbiamo chiesto sia alla Provincia che alla Regione un’eventuale proroga per il tmb mobile. Mancano le condizioni tecniche. Se c’è la volontà, bisogna accelerare per l’autorizzazione definitiva del nuovo impianto di trattamento meccanico biologico. Già martedì verrà collegato alla rete elettrica. Servono ancora la volturazione dell’Aia, la verifica di ottemperanza e gli altri adempimenti tecnici”. Senza tmb, a Timpazzo non potranno conferire circa una ventina di Comuni della provincia di Caltanissetta e due della provincia di Agrigento.

“Prepariamoci a vedere cumuli di spazzatura nelle strade, perché da lunedì 15 luglio i Comuni del Libero Consorzio di Caltanissetta non potranno più conferire nella discarica Timpazzo – dicono i deputati regionali del Movimento cinque stelle Nuccio Di Paola e Giampiero Trizzino – sta infatti per scadere l’autorizzazione dell’unico impianto di trattamento utilizzabile. Mancano appena tre giorni e nessuno ha ancora sbloccato la situazione. Temiamo il solito rimpallo di responsabilità e alla fine a pagare saranno sempre i cittadini che subiranno i risaputi disagi. Il presidente Musumeci intervenga quindi con la massima urgenza, è assurdo che debbano essere le parti politiche a ricordaglielo, nell’imminenza di un’emergenza”. Senza risposte immediate da Palermo, Gela e gli altri Comuni dell’ambito dovranno rivolgersi ad impianti di conferimento privati, con un netto aumento dei costi.

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