“Non è da grillini…”, Amato scrive a Messinese e denuncia “gli interessi opachi” di Siciliano

 
0

Gela. Il Movimento 5 stelle si guarda allo specchio dopo le recenti polemiche che hanno investito giunta e attivisti. “Non è da grllini…”. Così, arriva addirittura una lettera aperta firmata dal consigliere comunale Angelo Amato. La missiva è indirizzata al sindaco Domenico Messinese. Eni, malformazioni, incarichi a Palazzo di Città. Amato chiede risposte al sindaco. “Vedi, signor sindaco – scrive Amato – abbiamo maturato, nelle rispettive competenze, quattro mesi di amministrazione. Pochi, normalmente, per qualificare il senso di un impegno solenne assunto con i gelesi ma sufficienti per farmi rendere conto che, rispetto agli impegni e ai proclami iniziali, qualcosa non va per il verso giusto. Non mi riferisco di certo a qualche incarico professionale affidato a simpatizzanti e amici di qualche consigliere comunale dell’opposizione, che ci può stare a qualunque latitudine, oppure all’incarico esterno affidato alla tua segretaria particolare. No, signor sindaco, le questioni che sollevo hanno ben altro spessore e coinvolgono la matrice stessa dell’azione politica dei cinquestelle”. Amato non mette da parte l’allontanamento dell’ex assessore Fabrizio Nardo.

Siciliano e Lisciandra. “Estromettere un assessore grillino con motivazioni più oscure che chiare dopo neppure un mese dal suo insediamento – si legge nella missiva – non ti dà ragione di difendere a spada tratta un altro assessore, mi riferisco all’ingegnere Simone Siciliano, dagli interessi più opachi che chiari, venuti fuori negli ultimi giorni. Ne hai voluto fare, tre mesi fa, il tuo vice contro il parere del Meetup grillino che, all’unisono, consigliava di scegliere come vicesindaco una figura che avesse maturato e digerito il comune sentire grillino e non un socio del Rotary Club”. Così la disamina di Amato va a colpire la recente uscita del vice sindaco Siciliano rispetto all’assenza di sentenze definitive che, a livello giudiziario, possano confermare il nesso industria-malformazioni. Un’analisi, stando ad Amato, “non da grillini”. Così come non sarebbe da grillini far sapere che del progetto dei cinquestelle “fa parte l’ingegnere Fabrizio Lisciadra, figura di spicco ma candidato nel centro destra qualche anno fa contro Crocetta per poi essere nominato consulente nei rapporti con Eni dallo stesso Crocetta”. Mosse che il consigliere grillino avrebbe preferito conoscere molto prima, magari in fase di campagna elettorale di modo “da consentirmi…o da consentirci, la scelta di campo per un voto più consapevole”.

“Che fine hanno fatto i 32 milioni di compensazioni?”. Amato alza la voce anche sul futuro dei 32 milioni di compensazioni Eni. “Sono stati avviati i progetti previsti? Sono di gradimento dell’amministrazione grillina? Sono previsti, a quanto pare, 4 milioni per la formazione. Di che cosa parliamo? A chi sono destinati? E con quali strutture e in capo a quali società? C’è qualcosa di vero? Sindaco, ha provveduto ad istituire un monitoraggio continuo e puntale sulle modalità di spesa di queste somme, sull’effettivo ed efficace ritorno occupazionale anche in proiezione di un futuro sviluppo, di modo da evitare le ruberie dei soliti furbi? Hai riflettuto sulla possibilità che le compensazioni avrebbero potuto alleviare molti problemi delle famiglie degli operai dell’indotto Eni? Ne basta solo la metà mentre il resto potrebbe alleviare sul serio le sofferenze di una città trattata nella sua interezza, per colpa di quattro cialtroni, alla stregua di un pollo da spennare e buttare tra i rifiuti”. Per Amato, nell’elenco delle mosse “non da grillini” va annoverato anche l’ultimo cambio di deleghe che ha riguardato proprio l’assessore Simone Siciliano e i colleghi Ketty Damante e Pietro Lorefice. Il sindaco, infatti, avrebbe “calpestato il buon senso, sfidando non si sa bene cosa e per quali fini”.

Messinese pronto ad esporre le bandiere a mezz’asta. Nelle stesse ore, Messinese ha attaccato sul caso Eni. “Nel silenzio di molti, a Gela si sta consumando un Armageddon sociale, che non ha precedenti nella storia industriale contemporanea – spiega – la città rischia di essere travolta dalle macerie di una politica inefficace che non ha saputo ponderare la questione occupazionale del post-industrializzazione. E quando l’allarme è lanciato dalla stessa sinistra che governa a Roma e a Palermo, mi sembra di ascoltare indiscutibili rintocchi di una campana a lutto”. Il sindaco, qualora non si sbloccassero gli investimenti previsti nel protocollo dello scorso anno, è pronto ad esporre a mezz’asta le bandire del Comune.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here