“Non è il momento per passare a FI”, Sammito: “Accuse Damante su porto sono infondate”

 
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Il presidente del consiglio comunale Salvatore Sammito

Gela. “Con Forza Italia il rapporto rimane immutato. Anche per le prossime scadenze elettorali, se ci saranno le condizioni, sarò tra quelli che supporteranno il partito. Fare un passaggio adesso, però, significherebbe tradire gli elettori che mi hanno dato fiducia nella lista civica Un’Altra Gela”. Il presidente del consiglio comunale, alle regionali appena conclusesi, è risultato il più votato in città, almeno tra le fila forziste. In una fase politica molto incerta per la maggioranza, Sammito non si iscrive alla corrente di quelli che vorrebbero azzerare tutto e ripartire. “Le rivoluzioni non portano mai a niente – spiega – dopo la conclusione delle consultazioni per le regionali, ho letto dichiarazioni di partiti subito contrari a qualsiasi interlocuzione con il sindaco. Però, non mi pare che il primo cittadino abbia chiesto di avere un dialogo con questi partiti. Penso che bisogna ragionare con la maggioranza attuale. Il sindaco ha tredici consiglieri e ci sono gruppi che lo sostengono. Gli assessori che mancano? Io sceglierei sempre nell’ambito della maggioranza o eventualmente mi affiderei a tecnici di fiducia. Dobbiamo aspettare che si insedino il nuovo governo nazionale e quello regionale. Sul tavolo dobbiamo mettere i progetti più urgenti e sbloccare vicende amministrative che si stanno protraendo da troppo tempo. Poi, si potrà tirare un bilancio, anche per ripresentarsi davanti ai cittadini”. Nel post-voto, il presidente del consiglio non ha nascosto che il risultato ottenuto è quasi esclusivamente frutto del suo rapporto con la città e con le persone che l’hanno scelto. “I voti ottenuti sono quelli del popolo e non delle strutture di partito – dice ancora – nei mesi precedenti avevo chiesto un appoggio a consiglieri comunali e amministratori. C’era chi mi aveva dato riscontro ma poi ha scelto di fare altro. So bene che anche Forza Italia ha preferito puntare su altri candidati. Io sono andato avanti perché ho preso un impegno con la città e con chi ha creduto in questa scelta e nel mio lavoro. Il risultato c’è stato”.

Taglia corto, invece, sulle considerazioni di ieri dei grillini. “Non mi va neanche di commentarle”, ammette. Le accuse che gli sono state mosse, però, non le ha per nulla gradite.  “Il definanziamento del porto? Chiaramente parliamo del progetto della darsena. Il neo senatore Damante, eletta grazie alla legge elettorale certamente favorevole, dovrebbe sapere che un presidente del consiglio comunale, invitato a partecipare alla seduta della commissione bilancio dell’Ars, non ha alcun diritto di parola. Potevamo solo assistere. Cosa avrei dovuto fare? A conclusione di quella seduta ho subito fatto un giro di chiamate, per capire il da farsi. Certamente, non potevo oppormi al voto espresso da parlamentari regionali. Il neo senatore ha sbagliato obiettivo. Sono critiche totalmente infondate. Sulla questione porto rifugio sono stato io ad istituire un tavolo di lavoro, a convocare due sedute monotematiche e a far venire in città l’assessore regionale, che però non ha dato seguito agli impegni. Il procedimento è in corso e spero che l’intervento dell’Autorità portuale possa essere decisivo – conclude – il senatore Damante fa bene ad essere felice per l’esito elettorale, calato dall’alto. Ricordo ancora la riunione in capitaneria di porto sulla tangenziale, quando proprio dal Movimento cinquestelle e dagli esponenti istituzionali del partito venne avanzata la proposta di procedere con variazioni al progetto per la doppia corsia. Fui io a far rilevare che i tempi si sarebbero allungati a dismisura. Non vedo nessun ruolo decisivo dell’ex ministro Toninelli”. Sammito, in un contesto difficile per i pro-Greco, sembra voler assicurare stabilità, senza mosse a sorpresa. Scelte politicamente più ad effetto sono rinviate ad altri momenti.

1 commento

  1. La chiamano tangenziale una strada extraurbana secondaria di tipo C1 a singola carreggiata e una corsia per senso di marcia questa è la ” tangenziale di Gela ” vedrete che quando sarà completato la chiusura dell’anello con Castelvetrano , fra qualche secolo Agrigento avrà la tangenziale di tipo B1 a doppia corsia

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