“Non è un inceneritore”, Nardo dopo aver valutato i primi dati: “E’ una tecnologia pulita”

 
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Fabrizio Nardo

Gela. “Una tecnologia che è un giusto approccio al ciclo dei rifiuti”. Fabrizio Nardo, chimico industriale che opera nel settore, ha avuto modo di studiare le prime carte rese disponibili per il progetto che la scorsa settimana i manager di “Myrechimical” e “Asja” hanno presentato al sindaco Lucio Greco e alla sua giunta. “Non è per nulla un inceneritore – spiega Nardo – anzi, da quello che ho potuto valutare attraverso i primi dati della tecnologia, do un giudizio favorevole. Davanti ad un inceneritore sarei stato totalmente contrario, così come ho spiegato. Questo, invece, è un sistema che riteniamo possa rientrare nell’obiettivo di un hub per l’economia circolare”. Nardo, che con la sua attività ha brevettato diverse tecnologie per lo smaltimento dei rifiuti e la produzione di energia (abbattendo gli impatti ambientali), era stato molto critico subito dopo l’annuncio del presidente della Regione Nello Musumeci. Il governatore ha indicato l’area locale come quella nella quale sarà realizzato un sistema, da oltre 640 milioni di euro, che ha però definito “termovalorizzatore”. I manager delle due società che l’hanno proposto, la scorsa settimana in municipio hanno invece delineato delle caratteristiche del tutto differenti. Anche la posizione di Nardo è cambiata, dopo aver verificato i primi dati resi disponibili. “Dirò di più – aggiunge – è un progetto che già in gran parte conoscevo perché ho avuto la possibilità di studiarlo quando è stato proposto per la raffineria di Livorno. Legambiente Toscana mi ha chiesto una valutazione e ho concluso favorevolmente. Quello previsto per Gela, dal punto di vista della salvaguardia ambientale, è migliore anche di quello toscano”. Nardo, che da tempo opera anche come consulente scientifico del senatore Pietro Lorefice, fa chiaramente capire che l’approccio tecnologico previsto per il sistema ideato per l’area locale lo convince ancora di più. IL senatore, a sua volta, dopo l’annuncio di Musumeci, ha formalizzato una richiesta di accesso agli atti, in Regione, per avere ulteriori riscontri tecnici. “Il giudizio finale si potrà dare solo quando avremo il progetto definitivo. Attualmente, non sappiamo cosa è stato depositato a Palermo. Devo dire che mi sembra un ibrido tra due delle tre soluzioni che all’epoca proposi per abbattere il problema del pet-coke in raffineria. Ero responsabile scientifico di Legambiente Sicilia. Riportai tutto in un report – dice inoltre Nardo – che risale al 2006, ma allora i manager Eni non lo presero in considerazione. La tecnologia che viene proposta dalle società che intendono realizzare l’impianto si muove tra la direzione del gas to liquids e quella dell’Igcc per la gassificazione a ciclo combinato. E’ un approccio condivisibile”. Nardo, che all’annuncio di Musumeci aveva lanciato l’allarme di un ritorno al passato, ai tempi del pet-coke, dopo aver valutato i primi documenti appare decisamente più convinto, collocandosi sulla via del sì al sistema. “Si lavorerebbero le frazioni del Tmb, che tratta l’indifferenziato. Sono conosciute come plasmix e Css, che vanno normalmente a finire negli inceneritori. Di conseguenza, una tecnologia come quella proposta per la realizzazione nell’area locale disincentiverebbe proprio gli inceneritori, lasciandoli a secco. Gli inceneritori utilizzano la combustione distruggendo termicamente i materiali, questa tecnologia gassifica per syngas”.

Nardo ritiene a questo punto che sia “una tecnologia pulita”. “Rinunciano ad autoprodursi l’energia necessaria per il processo, bruciando combustibile, ma usano energia elettrica e metano. Anche da questo punto di vista è pulita. Per ciò che mi riguarda, così come avrei osteggiato apertamente l’ipotesi di un inceneritore, appoggio invece questo progetto”, conclude. L’annuncio partito da Musumeci ha sicuramente sorpreso anche le istituzioni locali. C’è già un fronte del no all’inceneritore. Per Nardo, quindi, non si può affatto parlare di un inceneritore, categoria che non corrisponde alle caratteristiche della tecnologia proposta dalle società che intendono concretizzare l’investimento.

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