“Non era una casa degli orrori”, assolto l’uomo accusato: nel suo stabile decine di cani e gatti

 
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Gela. Non era una casa degli orrori dove venivano maltrattati decine di cani e gatti. Il giudice Antonio Fiorenza ha emesso un verdetto di assoluzione nei confronti di Nunzio Vizzini. Cadono le accuse. L’uomo, difeso dall’avvocato Annarita Lorefice, era finito al centro dei controlli scattati all’interno di un immobile a sua disposizione. Le forze dell’ordine e gli ispettori dell’Asp, nei diversi piani della struttura, trovarono decine di cani e gatti. L’uomo, però, se ne sarebbe preso cura, anche davanti all’assenza di strutture comunali. “Come confermato dai veterinari sentiti in aula e dagli esponenti di alcune associazioni animaliste – ha detto il pubblico ministero Pamela Cellura – quell’immobile veniva utilizzato come rifugio per animali in condizioni precarie. L’imputato se ne prendeva cura per evitarne la morte”. Una linea descritta in aula proprio dal difensore dell’uomo che ha sempre escluso qualsiasi responsabilità. Le richieste giunte dall’avvocato Lorefice sono state accolte dal giudice. L’assoluzione, alla fine, è stata chiesta anche dal pm Cellura.

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