Non ha più beni e patrimonio, tutto confiscato: un ambulante pagherà la cauzione a rate

 
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Gela. Gli hanno confiscato beni per circa mezzo milione di euro, imponendogli anche la misura della sorveglianza speciale, che ha bloccato la sua attività di ambulante (con la patante revocata non può neanche guidare il mezzo da lavoro). Senza introiti, la cauzione da mille euro, impostagli dai giudici del tribunale delle misure di prevenzione di Caltanissetta, la pagherà a rate. Cento euro al mese. E’ stato proprio il cinquantenne, dopo il verdetto che ha confermato la confisca, a chiedere di poter pagare a rate, data l’impossibilità di coprire per intero la somma. Un’istanza in tal senso è stata presentata dal suo legale di fiducia, l’avvocato Salvo Macrì. La confisca è stata imposta dopo un’indagine sulla presunta vicinanza dell’ambulante, impegnato anche nella raccolta del ferro, alle organizzazioni criminali locali. Accuse sempre respinte dall’uomo e dal suo difensore, che ha già presentato appello contro il provvedimento di confisca.

La cauzione da pagare. I giudici del tribunale delle misure di prevenzione di Caltanissetta, però, hanno riconosciuto l’impossibilità economica di pagare in un’unica soluzione e, come chiesto dalla difesa, acconsentono alla dilazione mensile. E’ la prima decisione di questo tipo, che si discosta anche dalla linea giurisprudenziale assunta dalla Corte di Cassazione, non incline a riconoscere il beneficio del pagamento rateale.

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