Non ha sequestrato la moglie e i figli nella loro abitazione, assolto un trentenne

 
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Gela. Assolto dall’accusa di aver sequestrato la moglie e i figli, all’interno della loro abitazione di Albani Roccella. E’ arrivato un verdetto favorevole per il trentenne Nunzio R. Il giudice dell’udienza preliminare Lirio Conti ha disposto il non luogo a procedere, nonostante il pm Federica Scuderi abbia ritenuto confermati tutti gli elementi di accusa, chiedendone il rinvio a giudizio. A lanciare l’allarme, fu proprio la donna. Sul posto, arrivarono i carabinieri che riuscirono a bloccare il trentenne, che intanto aveva cercato di allontanarsi. La moglie dell’imputato, però, sentita in aula, ha ridimensionato l’accaduto. Ha sostenuto di essersi chiusa volontariamente nella stanza da letto dell’immobile, proprio per evitare che la tensione con il marito potesse aumentare. C’erano state già diverse liti.

Cade l’accusa. La difesa, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, ha proprio ribadito che l’imputato non avesse alcuna intenzione di sequestrare la consorte e i due figli. Si sarebbe trattato solo di un’accesa discussione, probabilmente degenerata, ma ha escluso qualsiasi ipotesi di sequestro. Una linea che, alla fine, ha convinto il gup, al punto da fargli pronunciare un verdetto favorevole.

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