Non habemus papam!

 
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Per un attimo ieri, alla lettura della pace raggiunta tra i due Papi, il segretario 1 Di Cristina e il segretario 2 Collorà, avevamo tirato un sospiro di sollievo.

L’acqua nelle case gelesi iniziava ad arrivare a mezzo di una sorgente miracolosa e si è subito pensato avesse proprietà portentose; Caltaqua si era trasferita in Congo e lì avrebbe portato – gratis – acqua agli assetati; le strade improvvisamente erano pulite e profumavano di fiori di loto; le copiose rotonde nate da poco avevano assunto per l’occasione una forma a cuore e nel cielo le nuvole componevano una frase che solo a guardarla rasserenava, dopo periodi di guerre bisbigliate: peace and love!

Ma, cosa ancor più preziosa, non vi era più disoccupazione alcuna, gli imprenditori vessati dalla crisi e dall’assenza di commesse assalivano le varie agenzie di posta per spedire raccomandate di reintegro del lavoratore licenziato e mandavano, in aggiunta, bigliettino di scuse suggellato dalla foto ricordo ma senza l’immagine dei due Papi , in alternativa piuttosto – per richiamare la pop art – i numeri bastavano ad evocare l’immagine: 1 e 2.

La giornata dei Papi buoni, pronti al PerDono folgorati sulla via di Damasco, salvo poi la smentita sull’accordo di pace raggiunto che tutti abbiamo letto il giorno dopo.

Insomma, diciamolo, per un attimo la vittoria della Cenerentola Leicester City l’abbiamo vissuta in casa nostra e quella vera, quella che ha tenuti incollati in TV anche chi di calcio non capisce nulla ma è affascinato dalla rivincita degli invisibili, è passata in secondo piano e anche noi eravamo cittadini di Leicester, di cui ovviamente abbiamo scoperto l’esistenza solo qualche giorno fa.

La riscossa degli invisibili, degli esclusi – per intenderci- valorosi condottieri di una città tutta che sperava che il Tg5 parlasse di questo “cessate il fuoco”.

Da un lato, Di Cristina che già nel nome – i più attenti se ne saranno accorti – porta l’originalità della provenienza partitica e sembra dire, “Hey tu! Diffida dalle imitazioni, già nel nome contengo l’acronimo. Io sono PD, Peppe Di Cristina”. Dall’altro, il papa WI-FI che attira a sé moltitudini di followers a mezzo FB condividendo e condannando questo o quell’altro usurpatore di ruoli.

La formazione schierata per la gara era così composta, mi perdoneranno i calciatori ma ne citerò solo alcuni. Giacomo Gulizzi, i suoi tiri sono silenziosi suffragati da una buona capacità strategica. Vincenzo Cirignotta, capogruppo e quindi capitano della squadra ma un capitano confuso, gli capita infatti di confondere le squadre per via del colore delle maglie identiche . Lillo Speziale, l’uomo che sembra scomparire ma che di fatto rinasce da sé stesso sotto altro nome. Alessandra Ascia, centrocampista. Giuseppe Ventura, giocatore–aquila navigato che tira calci al pallone fino a confonderlo con Fasulo. Angelo Fasulo, i suoi compagni di squadra ad ogni partita lo rassicurano che toccherà a lui ma di fatto è ancora oggi in panchina.

Ebbene, la formazione così decisa ieri dal tabellone delle partite seguite in mondovisione si è subito sciolta per mancato raggiungimento dello scopo sotteso di cui, invece, i calciatori del Leicester City sono stati ambasciatori: l’unità, la condivisione e inevitabilmente il tifo degli spettatori attoniti e meravigliati di fronte a tanto miracolo compiuto. La rivincita, il riscatto che non passano per il perdono come simpaticamente sopra scritto ma, ed è inutile negarlo, per l’assenza di voglia di primeggiare, di bramosia dell’avere ad ogni costo che, paradossalmente , si tramuta proprio in primazia assoluta, di quelle vere, di quelle che, per tutti alla fine, diventano esempio.

Chi è quindi il vero Papa e a chi tocca l’Angelus?

Andate in pace.

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