Non pagano ma pretendono servizi, il sindaco Fasulo duro con i falsi poveri

 
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Paolo Grimaldi

Gela. Gli stacchi dei contatori continuano a raccogliere le lamentele dei cittadini anche se probabilmente non tutti hanno ragione di lamentarsi. Cosi, i “finti poveri” non pagano l’acqua che consumano e finiscono col cavalcare le parole di disperazione di chi rimane a secco tra indigenti e di cittadini vittime di incomprensioni.

Uno dei casi più eclatanti rischia di diventare quello del condominio Giardinelli, di via Niscemi 75. Il contatore a servizio di dieci famiglie residenti, quattro studi di professionisti e due ristoratori è stato staccato per il mancato pagamento delle fatture idriche.

L’azione dei fontanieri ordinata da Caltaqua è stata condannata da Paolo Armando Grimaldi, presidente della Fipe, insegnante all’istituto alberghiero “Luigi Sturzo” e titolare del ristorante Casanova, che nel tutelare i propri interessi invocando un mancato ultimo preavviso ha accusato l’amministrazione comunale di non fare le regole.

Non la pensa allo stesso modo il sindaco Angelo Fasulo che invita i cittadini alla prudenza, condannando le facili accuse avanzate da Grimaldi.

“Mi fa piacere che l’Asp condanna anche chi approvvigiona le utenze dei morosi – dice Fasulo – specialmente quando, come in questa circostanza, si tratta di ristoranti che pur di lavorare rischiano di usare acqua non certificata da un punto di vista delle condizioni igienico-sanitarie. IL mancato controllo espone tutti a pericoli gravi”.

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