Non poteva mantenere la famiglia, si dà fuoco e muore

 
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San Cataldo. Aveva una piccola pensione di invalidità Giovanni Vancheri, l’uomo che stamani si è suicidato dandosi fuoco incendiandosi all’interno della sua auto.

Il vitalizio gli era stato concesso perchè Vancheri era cardiopatico, ma era troppo poco per sbarcare il lunario e mantenere dignitosamente la sua famiglia. Così cercava di arrotondare le sue magre entrate svolgendo qualche lavoro di idraulica, dato che diversi anni fa aveva un laboratorio artigianale che poi ha dovuto chiudere quando le sue condizioni di salute sono peggiorate.

Vancheri, però, soffriva per la carenza di lavoro e ciò gli aveva procurato un lieve stato depressivo, secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri. Inoltre incombevano le bollette e doveva anche mantenere la moglie e la figlia di 14 anni, studentessa al primo anno delle scuole superiori. Una situazione che non è riuscito più a sostenere, da qui la decisione stamani di recarsi nella casa di campagna che possedeva assieme ai due fratelli in contrada Portella Bifuto, nella parte alta di San Cataldo.

Non ha lasciato neanche un biglietto per spiegare i motivi del suicidio, ma solo i documenti della sua Punto e qualche banconota. Poi si è diretto in giardino, si è chiuso dentro l’utilitaria e si è cosparso di benzina appiccando il fuoco. A ritrovarlo sono stati i vigili del fuoco e gli stessi fratelli che erano stati avvertiti da alcuni vicini di casa allarmati per la colonna di fumo che si stava alzando dal cortile dell’abitazione dei Vancheri.

Difficile il riconoscimento del cadavere anche se i familiari non hanno avuto dubbi sul fatto che si trattasse proprio del loro congiunto.

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