Nove anni negli opg, il drammatico calvario di La Perna: i giudici valutano gli atti prodotti

 
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Gela. E’ iniziato, davanti ai giudici della Corte di appello di Caltanissetta, il giudizio per il riconoscimento dell’ingiusta detenzione patita dal trentaquattrenne Antonio La Perna. Il giovane è stato costretto, per nove anni, a rimanere all’interno di ospedali psichiatrici giudiziari, nonostante poi tutte le accuse a suo carico siano cadute. Un lunghissimo periodo che gli è costato conseguenze enormi, soprattutto a livello fisico e psichico. Per anni, il padre Salvatore e il legale di fiducia, l’avvocato Maria Concetta Di Stefano, facendo leva su perizie e accertamenti medici, hanno sostenuto la totale inadeguatezza di quel regime, non idoneo rispetto alle condizioni del giovane. Solo due anni fa, però, è arrivato il provvedimento che ha consentito ad Antonio La Perna di lasciare l’ultimo opg nel quale era stato trasferito. Il suo legale si è rivolto ai giudici nisseni ritenendo che quanto accaduto al trentaquattrenne rientri nei parametri dell’ingiusta detenzione, tanto da richiedere un risarcimento che copra l’intero periodo di permanenza negli ospedali psichiatrici giudiziari.

Il calvario negli opg. La Perna entrò in un opg, per la prima volta, quando aveva appena ventitré anni. Inizialmente, era scattata l’accusa di estorsione ai danni della nonna, alla quale avrebbe imposto la cessione di pochi euro. Una denuncia che la donna ritirò dopo qualche tempo. I giudici nisseni vogliono valutare con attenzione il caso ed hanno chiesto al legale un’ulteriore integrazione della mole di documenti già prodotti. Peraltro, proprio la difesa ha deciso di rivolgersi anche ai giudici civili, con l’intenzione di citare il Ministero della giustizia, chiedendo la condanna al risarcimento dei danni subiti da La Perna, che ancora oggi deve affrontare le conseguenze prodotte dalla detenzione in quelle strutture. La famiglia del giovane, ormai da tempo, ha lasciato la città, per trasferirsi nel Nord Italia. I giudici, dopo aver valutato anche l’ulteriore documentazione richiesta, torneranno in aula a fine giugno.

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