Nove consiglieri in aula, il venerdì…di passione inizia male per la giunta: Pef sempre più in bilico

 
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Gela. Il venerdì…di passione, almeno in consiglio comunale, inizia con nove presenti in aula e i partiti spaccati. Pochi, pochissimi, hanno risposto alla mossa della giunta che, pur di portarsi a casa il piano economico finanziario entro la scadenza del 31 marzo, ha chiesto ed ottenuto una seduta d’urgenza, dopo il flop dello statuto Ghelas ritirato dal sindaco Domenico Messinese. In aula, alla prima chiamata, hanno risposto solo i consiglieri di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino, Anna Comandatore e Giovanni Panebianco (che hanno deciso di rinunciare al gettone di presenza con una richiesta ufficiale), la crocettiana Sara Bonura, l’esponente di Sicilia Futura Sandra Bennici, gli indipendenti Salvatore Sammito e Maria Pingo, la dem Romina Morselli, il grillino Angelo Amato. Fuori dall’aula, ad osservare insieme agli operai della Tekra, c’era il forzista Crocifisso Napolitano. Pochissimi minuti e niente di fatto. Il presidente di turno Sandra Bennici e il segretario generale hanno preso atto della mancanza del numero legale.

Non ci sono i numeri. Prima dell’ingresso in aula, a vuoto è andata pure la conferenza dei capigruppo che avrebbe dovuto autorizzare una possibile deroga che potesse consentire una convocazione d’aula già domani. Ipotesi che sembra del tutto inattuabile. In aula, c’era il vicesindaco Simone Siciliano, unico baluardo della giunta presente. Un venerdì…di passione anche per i partiti, però. I nove presenti, probabilmente, hanno disatteso gli ordini di scuderia, che nella maggior parte dei casi prevedono di non condividere un atto cruciale come il piano economico finanziario sui rifiuti, legato alle tariffe Tari (da aumentare). In aula, al primo appello, si sono visti anche consiglieri dem, “futuristi” e grillini, mentre il forzista Crocifisso Napolitano ha preferito osservare da fuori. I numeri non stanno dalla parte della giunta e sui rifiuti rischia di crollare il castello finanziario dell’ente (in attesa dei poco più di sette milioni di euro che Eni farà pervenire dopo la transazione sui tributi per le piattaforme). Si torna in aula alle 13:15.

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