Nuova “stangata” nell’indotto Eni, Sudelettra licenzia più di venti operai

 
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Gela. Più di venti licenziamenti. Così, l’indotto Eni torna nuovamente alla ribalta, ma in negativo, almeno da un punto di vista occupazionale.


I tagli decisi dai manager lucani. Mentre si susseguono i tavoli istituzionali, in attesa di capire quando potranno partire, a pieno regime, i cantieri della riconversione green della fabbrica, i vertici dell’azienda Sudelettra hanno fatto notificare un provvedimento di licenziamento che riguarda più di venti operai. Nelle scorse settimane, alcuni dipendenti, comunque, sono transitati nell’organigramma della bergamasca Boffetti, società che ha ottenuto i contratti di manutenzione negli appalti Enimed. Un’ufficializzazione, quella del licenziamento di oltre la metà del personale complessivo, che sembra aver sorpreso anche le rappresentanze sindacali di Fiom, Fim e Uilm, ancora in attesa di una riunione sul caso Sudelettra. L’azienda lucana, da anni impegnata nell’indotto della fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, ha già perso i contratti di manutenzione in Enimed e quelli in raffineria. Allo stato attuale, è impegnata, con un numero minimo di operai, nei lavori al porto isola. Commesse che, però, non sarebbero sufficienti a mantenere l’intero personale. Così, è scattato il passo del licenziamento. A questo punto, non è da escludere che le segreterie provinciali dei metalmeccanici, con i segretari Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese, possano impugnare la decisione, chiedendo un nuovo confronto ai vertici aziendali.

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