“Nuovi servizi sanitari? Solo proclami”, Cgil: “A Gela reparto otorino ridotto ad una stanza”

 
0

Gela. Tanti proclami, concentrati nella fase cruciale della campagna elettorale, ma pochi fatti concreti. La pensano così i sindacalisti della Cgil Ignazio Giudice e Rosanna Moncada che respingono al mittente le tante promesse in chiave sanitaria che riguardano le strutture provinciali. “E’ incontestabile che con il decreto regionale di riorganizzazione della rete ospedaliera il declassamento del Trauma center dell’ospedale Sant’Elia da Cts, centro trauma ad alta specializzazione, a Ctz, centro trauma di zona, colpisce il territorio del centro Sicilia. E’ chiaro che il nostro territorio continua ad essere umiliato da politiche che rispondono sempre più a logiche volte al risparmio o a ciò che ormai è diventato di uso comune, l’esigenza organizzativa – spiegano i sindacalisti – allo stesso tempo, però, assistiamo a proclami che dovrebbero dare una svolta alla politica sanitaria regionale. “Mai più undici anni per costruire un ospedale”, ha detto l’assessore regionale Ruggero Razza. “Un nuovo ospedale per Gela”, ha confermato il Commissario dell’Asp, mentre di fatto si continuano a tagliare servizi scaricando sui cittadini il peso insostenibile di un sistema sanitario che rischia di non essere più in grado di assicurare la cura alle persone”. Ma la carenza è assoluta in tutti i centri del territorio.

“Gli ospedali di Gela, Mazzarino, Niscemi e Mussomeli, hanno bisogno di una nuova dignità tanto per le liste di attesa riferite alla diagnostica quanto per i posti letto. Al Pronto soccorso dell’ospedale di Gela gli accessi che arrivano si aggirano in media a oltre cinquanta al giorno e più del 20 per cento si trasforma in ricovero. Ma tutto questo deve essere oggetto di un costruttivo confronto politico-sindacale e non terreno di battaglia elettorale. I servizi alla persona, il diritto alla salute, nella nostra società sono diritti essenziali che non possono essere occasione per attrarre consensi e voti. La Cgil nella sua totalità rappresenta pienamente chi usufruisce di questi servizi e chi li eroga e darà battaglia per una sanità di qualità capace di fornire un servizio eccellente alla cura della persona e capace di rispondere alle richieste della popolazione siciliana”. I tagli troverebbero conferma anche per quanto si verifica al “Vittorio Emanuele”. “Il reparto di otorino ridotto ad una stanza – concludono – nel reparto di chirurgia generale. Vergogna!”.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here