Oli di cottura rigenerati per la green refinery, ok modifica Aia dell’impianto Ecorigen

 
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Gela. La procedura è stata completata e ci sono volute delle integrazioni, effettuate in corso d’opera. Il dipartimento regionale acqua e rifiuti ha comunque autorizzato la modifica dell’Aia per l’impianto di Ecorigen, che tratterà gli oli esausti di cottura. Saranno rigenerati e utilizzati, come Ruco, per alimentare il processo dei biocarburanti della green refinery di contrada Piana del Signore. Nell’aprile dello scorso anno, erano partiti i primi lavori per l’impianto, nell’area individuata all’interno dello stabilimento di Eni. Si pose però l’esigenza di ulteriori verifiche, visto che una parte delle aree risultava ancora sottoposta a procedure di analisi di rischio dei terreni. I funzionari regionali, a seguito di richieste di documentazione e conferenze di servizi, hanno acquisito i dati necessari, anche rispetto alla variazione dell’Autorizzazione integrata ambientale. Venne attivato l’iter per la valutazione di impatto ambientale, secondo la normativa che regola la materia. Nel settembre dello scorso anno, sempre il dipartimento regionale acqua e rifiuti si era espresso favorevolmente sulla compatibilità ambientale, con il rilascio del nulla osta. Anche la commissione tecnica specialistica e gli altri enti preposti avevano concluso in questo senso.

La trasformazione degli Uco in Ruco, nel processo di rigenerazione, assicurerà l’alimentazione di un impianto centrale nel ciclo green di raffineria, il Pot-Btu. Le attività predisposte nel progetto si svilupperanno in aree, interne al sito di raffineria, l’isola 13 e l’isola 9 (dove si prevede un punto per l’arrivo di Uco via terra). L’olio esausto di cottura giungerà non solo via terra ma anche tramite nave. Il sistema è destinato alla lavorazione di non meno di 400mila tonnellate all’anno di Uco (Used cooking oil). L’azienda Ecorigen da anni opera nel sito Eni, inizialmente con attività di rigenerazione dei catalizzatori esausti. La produzione giornaliera con il nuovo impianto, invece, non supererà la soglia delle 75 tonnellate. Gli oli di cottura esausti rigenerati verranno poi ceduti per alimentare “la produzione di biocarburanti, energia elettrica in cogenerazione e oleochimica”. Nelle quindici pagine del decreto, rilasciato dal dipartimento regionale, sono riportate inoltre le prescrizioni che dovranno essere osservate. Una precedente autorizzazione integrata ambientale era stata rilasciata ad Ecorigen nel 2016.

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