Oli esausti trattati in città, Di Blasi: “Denunciai nel 2002 ora nuovo esposto”

 
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Di Blasi ha presentato un esposto in procura

Gela. Sta già preparando un esposto, da presentare ai magistrati delle procure di Caltanissetta e Catania. Saverio Di Blasi, presidente dell’associazione ambientalista “Aria Nuova”, ritiene che i progetti sul trattamento degli oli esausti messi in cantiere nel cronoprogramma d’investimenti Eni non siano affatto sostenibili. Un impatto ambientale che andrebbe ulteriormente ad incidere sul territorio. “Ci sono tanti punti che non mi convincono e credo che qualcuno stia tentando di riesumare il vecchio progetto Enviroil, che denunciammo già nel 2002 e che non partì mai a regime – spiega – non sono investimenti che creeranno sviluppo e occupazione in questo territorio”.

Di recente, forti dubbi sono stati sollevati dal deputato regionale all’Ars Nuccio Di Paola, che ha parlato di un quantitativo di oli esausti destinato alla città non inferiore alle 600 mila tonnellate. “Qual è la vera natura degli oli esausti che verranno trattati in città? – conclude Di Blasi – non possiamo consentire nuove fonti di inquinamento, dopo quanto accaduto negli ultimi decenni”. L’ambientalista ha deciso di informare i magistrati, chiedendo l’avvio di approfondimenti.

3 Commenti

  1. Paranoico , non ci sono altre definizioni, fa illazioni e da sentenze solo per apparire , sarei curioso di sapere quanti kw ha disponibili a casa se ha auto elettrica ,se i panni va a lavarli al fiume, ect ect
    Ma perfavoreeeeeeeeeeeeeeee

  2. Ancora esiste gente come voi??? avete affossato il paese più di quanto non lo era già. qualsiasi cosa che l’ENI vuole fare in città va contro l’ambiente? o non avete più la mangiatoia che avevate quando c’era la raffineria? siete solo ignoranti retrogradi. avete contribuito insieme alla politica locale alla totale distruzione di questo paese. ma il turismo dove sta? non dovevamo vivere di quello?

  3. A munnizza che devasta la città……

    Come disse Crocetta “raschapignati”
    È stato in silenzio per quattro anni ora si ri fa sentire.
    La vera vergogna sono le leggi italiane che permettono a questi pseudi ambientalisti di accodarsi ai vari processi come parte civile e ottenere degli intennizzi che usano per comprare macchine moto e pagare gli avvocati dopo le aggressioni a familiari e forze dell’ordine.

    I gelesi dovrebbero cominciare a rendersi conto che per un tornaconto personale hanno contribuito, sempre questi pseudi ambientalisti, alla distruzione dell’economia della città, desertificazione i gelesi costretti a lavorare in altre città, lui è come anche il sen….. dormono sogni tranquilli come impiegati del comune, guardandosi bene da denunciare il comune per aver causato i problemi sanitari dovuti a un appalto inadeguato, per non parlare della inciviltà diffusa e non mi meraviglierei se anche lui è tra quelli che contribuiscono a rendere Gela un mondezzaio.

    Isoliamoli.

    Saluti da Viggiano.

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