Prima udienza per l’omicidio Martines, famiglia parte civile contro Angelo Meroni

 
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Gela. Nel dicembre di un anno fa, il trentottenne Francesco Martines veniva ucciso a pochi passi dal palazzo di giustizia. Ieri mattina, per quei fatti, si è aperta l’udienza preliminare nei confronti del quarantasettenne Angelo Meroni. L’indagato venne arrestato con l’accusa di essere l’esecutore materiale dell’omicidio.

Una vicenda, stando agli inquirenti, legata ad un grosso furto di materiale edile subito dai titolari dell’azienda Tecnkos, impegnata nei cantieri del cimitero Farello e gestita anche dalla moglie dello stesso Martines.
Davanti al giudice dell’udienza preliminare Veronica Vaccaro, la difesa dell’indagato, rappresentata dall’avvocato Davide Limoncello, ha chiesto l’ammissione della perizia balistica realizzata da un tecnico di parte: in grado, stando al legale, di poter ribaltare le conclusioni assunte dai magistrati della procura. Il gup Vaccaro, però, ha detto no alla richiesta ma ha ammesso altra documentazione preparata dal legale.
Angelo Meroni deve rispondere dell’omicidio del trentottenne Francesco Martines ma anche del tentato omicidio di Salvatore Martines, fratello della vittima, e di Vincenzo Alferi, suo cugino.
I due, a bordo di un’altra automobile, seguivano la Fiat Punto blu guidata da Angelo Meroni e al cui interno, oltre alla vittima, c’erano il minore G.C.e Francesco Ferracane. Nella vettura, in base alla ricostruzione fornita dagli agenti del commissariato di polizia, partirono i colpi di pistola che centrarono Martines.
La famiglia della vittima, da qualche anno impegnato nel settore dell’edilizia, si è costituita parte civile. La scelta è stata formalizzata proprio nel corso dell’udienza preliminare di ieri mattina: a rappresentare i familiari sarà l’avvocato Flavio Sinatra.
Il giudice Veronica Vaccaro, così, ha ammesso la costituzione. Il pubblico ministero Serafina Cannatà ha inoltrato le sue richieste istruttorie e accettato l’esame di un teste che verrà sentito durante la prossima udienza già fissata per il prossimo 5 marzo.
L’avvocato Davide Limincello, nell’interesse del suo assistito, aveva già comunicato l’intenzione di accedere al rito abbreviato che, nel caso di un’eventuale condanna, potrebbe assicurare uno sconto di pena all’indagato. L’esame del teste, programmato per la prossima udienza, viene ritenuto fondamentale.

 

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