Non ha trasmesso il referto dell’operaio ferito in raffineria, accuse a medico

 
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Gela. Dopo un grave incidente in raffineria, l’operaio coinvolto arrivò al pronto soccorso dell’ospedale Vittorio Emanuele. Per alcuni giorni, però, non si seppe nulla del referto medico, che non sarebbe stato trasmesso quando dovuto. Una presunta anomalia che ha portato a processo un medico del nosocomio di Caposoprano. E’ accusata di non averlo prodotto, se non dopo le sollecitazioni dei familiari dell’operaio ferito. L’uomo, all’epoca dipendente della Smim, subì la frattura della mandibola, a causa dell’impatto con i tubolari di un ponteggio. “Non ricordavo nulla – ha spiegato in aula – ho perso conoscenza. Non ricordo chi ci fosse in ospedale quando arrivai”. Il lavoratore venne successivamente trasferito in un centro specializzato a Palermo, per tutti gli accertamenti del caso. Il medico, difesa dall’avvocato Carmelo Brentino, ha sempre spiegato di aver rispettato il protocollo. Il referto non sarebbe stato subito trasmesso solo perché non fu possibile ottenere dal ferito indicazioni precise sulla dinamica dell’incidente, a causa dello stato di incoscienza nel quale versava.

Su richiesta del pm Tiziana Di Pietro, verrà sentito in aula un altro medico, quello che prestava servizio nell’infermeria interna dello stabilimento di contrada Piana del Signore.

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