“Open Fiber ha rispettato target”, l’azienda: “Finanziamo anche museo via Di Bartolo”

 
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Lavori di Open Fiber in città

Gela. I vertici di Open Fiber sono più che chiari nella loro risposta al Coordinamento, appena costituito, che chiede di rafforzare la copertura della fibra ottica in città, a seguito dei lavori avviati ormai da mesi. “Attualmente il piano stilato da Open Fiber su Gela ha raggiunto il 100 per cento del target”, fanno sapere dalla società. Il Coordinamento locale è sorto spingendo sulla necessità che i lavori vadano a toccare anche zone strategiche della città, comprese l’area industriale e quelle dove sono collocate strutture fondamentali come il nosocomio di Caposoprano. “Open Fiber , che è una società per azioni operativa sul mercato dalla fine del 2016, investe fondi interamente privati in oltre 250 città italiane, quelle cioè ricadenti nei cosiddetti Cluster A&B, ovvero zone individuate dal Mise come a successo di mercato. Tra queste città è appunto compresa Gela. Il piano d’investimento complessivo, strutturato sulla base di un project financing di circa 4,1 miliardi di euro validato da un pool di istituti bancari internazionali, viene così ripartito sui singoli progetti di copertura. Negli scorsi anni Open Fiber ha presentato all’amministrazione comunale di Gela l’intera documentazione progettuale con relative planimetrie, sottolineando che l’obiettivo di copertura si attestava su 21mila unità immobiliari per un investimento di circa 7,5 milioni di euro. Il target di copertura è stato quindi ulteriormente esteso, tanto che ad oggi ben 33.400 unità immobiliari risultano raggiunte dalla rete Ftth di Open Fiber a fronte di un investimento pari a 11,5 milioni interamente a carico della società Il progetto iniziale e la sua successiva estensione – si legge in una nota ufficiale – sono il frutto di un’analisi strutturata su differenti fattori, tipici di interventi di natura privata: caratteristiche tecniche e realizzative, sostenibilità economico-finanziaria e rispetto dei budget allocati, possibilità o meno di riutilizzo di infrastrutture esistenti, richieste specifiche provenienti dagli operatori partner di Open Fiber. Su quest’ultimo punto è opportuno rammentare che Open Fiber è un operatore wholesale only, realizza cioè l’infrastruttura di rete e la mette a disposizione di operatori Tlc e Internet service provider, che a loro volta svolgono il servizio retail rivolto all’utente finale. Ogni piano di copertura è noto nel dettaglio a questi operatori, coi quali sussistono specifici accordi commerciali oltre a un continuo confronto sulla domanda di connettività proveniente dai territori”. Dall’azienda fanno però sapere che “non si può però escludere che, a fronte di nuove analisi specifiche che stiamo svolgendo proprio in questi giorni, la copertura possa essere ulteriormente estesa in un prossimo futuro”.

I vertici di Open Fiber, ancora, ricordano l’impegno economico, ulteriore, autorizzato per assicurare alla città il museo a cielo aperto di via Di Bartolo, co i reperti affiorati durante i lavori di scavo. “L’attenzione di Open Fiber su Gela è sempre stata alta, a dimostrarlo, oltre all’ingente investimento infrastrutturale in atto, l’imminente realizzazione di un’area museale in via Di Bartolo laddove è stata rinvenuta una necropoli protocorinzia proprio grazie ai nostri cantieri. Un intervento, salutato con favore dalla Regione Siciliana, dalla soprintendenza provinciale di Caltanissetta e dallo stesso Comune, interamente a carico di Open Fiber. Una scoperta – conclude la nota – che ha naturalmente creato un sostanzioso extrabudget rispetto a quanto pianificato, anche in questo caso Open Fiber non si è tirata indietro mettendo a disposizione le risorse necessarie a un’opera che, come riferito dai competenti uffici regionali, non ha precedenti nel territorio siciliano”.

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