Operai dell’indotto nei cantieri Eni all’estero, c’è un incontro: Faraone tratta con i sindacati in prefettura

 
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L'area della raffineria Eni di contrada Piana del Signore

Gela. Già ad agosto, il premier Matteo Renzi, nel corso di una direzione nazionale del Partito Democratico, aveva elogiato il caso della raffineria Eni, inserendolo tra “le cose che funzionano al sud”.

I ritardi nell’iter autorizzativo. A poco più di un mese da quella presa di posizione, un componente della sua squadra di governo, il sottosegretario all’istruzione Davide Faraone, tra gli uomini forti del Pd in Sicilia, ha voluto incontrare, davanti al prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta, non solo i confederali di Cgil, Cisl e Uil ma anche i vertici di Confindustria Centro Sicilia e Legacoop. Anche a Roma, evidentemente, è arrivato qualche segnale negativo rispetto alla stasi che sta accompagnando questi mesi all’interno della raffineria di contrada Piana del Signore e non solo. I segretari confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania hanno sollevato un punto principale nell’intera vicenda degli investimenti Eni in città: il ritardo nel rilascio delle autorizzazioni che dovrebbero consentire di sbloccare i primi cantieri in fabbrica. Insomma, stando ai sindacati, l’Eni vuole investire ma politica e burocrazia non collaborano sul piano delle autorizzazioni. Le parti tengono fermo il principio della piena attuazione del protocollo firmato al ministero dello sviluppo economico nel novembre di un anno fa. Decine di operai dell’indotto e altrettanti operatori del diretto, però, stentano a ritornare nel ciclo produttivo della fabbrica che dovrebbe trasformarsi in green refinery. Cassa integrazione, quando va bene, per gli operai dell’indotto; trasferte per gli operatori del diretto. Davide Faraone si dovrebbe fare portavoce dei tanti punti oscuri dell’intera vicenda, riferendo al governo.

Un vertice per l’eventuale uso di operai dell’indotto nei cantieri di Eni all’estero. Intanto, Eni e sindacati s’incontreranno giovedì prossimo per trovare un accordo sul possibile utilizzo di operai dell’indotto nei cantieri della multinazionale all’estero. Martedì, invece, tutti di nuovo al ministero dello sviluppo economico per definire i prossimi passi del protocollo d’investimento. Negli scorsi giorni, proprio i manager Eni a confronto con i segretari provinciali dei chimici di Cgil, Cisl, Uil e Ugl hanno confermato la volontà di puntare sul programma d’esplorazione e trivellazione in mare, comprensivo della realizzazione della piattaforma Prezioso K, e sulla conversione green della raffineria. Adesso, il sottosegretario all’istruzione riferirà al premier Renzi. Al tavolo, non è stata convocata l’amministrazione comunale a cinquestelle. 

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