Opposizione e sindacati, “per arginare crisi investimenti da rispettare e aiuti economici”

 
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L'opposizione denuncia gravi comportamenti di consiglieri di maggioranza

Gela. I tavoli “virtuali” si susseguono, anche se di soluzioni concrete per affrontare la crisi dovuta all’emergenza Covid non se ne intravedono. Nelle scorse ore, il confronto si è spostato sull’asse opposizione-sindacati. Collegati in remoto c’erano i confederali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl (Ignazio Giudice, Emanuele Gallo, Maurizio Castania e Andrea Alario) e i consiglieri di Avanti Gela, Lega, Movimento cinquestelle, Fratelli d’Italia e l’indipendente Paola Giudice. Anche al termine del confronto, si chiede di avviare un tavolo che metta insieme istituzioni e parti sociali. “Nella consapevolezza che non esiste la bacchetta magica è emersa la necessità di evitare, in questo momento unico nella storia contemporanea – spiegano – qualunque tipo di divisione tra forze politiche e parti sociali, nella certezza che solo insieme si può avere la forza di far sopravvivere e rigenerare un territorio già pesantemente gravato. Non a caso è ultimo, per qualità della vita, tra le province italiane”. Posizioni precostituite non ce ne sono, neanche rispetto alla vicenda dell’uso delle compensazioni Eni. “Il sindacato confederale ha ribadito di non essere legato ad una proposta, quindi neppure a quella riferita ai fondi di compensazione – aggiungono – dato che gli unici due soggetti istituzionali della proposta del 2014 sono il Comune e la Regione. Verosimilmente, tutti siamo interessati ad avere una risposta dal Comune in grado di sostenere la piccola e media impresa che ha alle dipendenze migliaia di lavoratori, da settimane in cassa integrazione. Con il “Cura Italia” risulta difficile l’accesso al credito per molti piccoli imprenditori e commercianti e il rapporto con le banche segue norme che non sono cambiate. Dobbiamo guardare a cosa possiamo fare e farlo subito dato che la fine della cassa integrazione è in stato avanzato e non si sa attraverso quale metodo molte attività saranno riavviate, dato che la chiusura per sessanta giorni ha causato non poche criticità e il riavvio, nel rispetto delle misure di contenimento, stravolge ogni esercizio commerciale”. Partono dal presupposto che un fondo economico vada costituito, ma spingono soprattutto per la certezza sugli investimenti, a cominciare da quelli di Eni.

“Gli occhi sono puntati sullo “sblocca cantieri” per dare ossigeno alla filiera delle costruzioni; al progetto “Argo-Cassiopea” per comprendere se l’iter sta andando avanti o se Eni sia ferma al progetto esecutivo; ai fondi dell’area di crisi complessa e dell’accordo di programma; ai fondi Pac; al “Patto per il Sud” con la ferita aperta del definanziamento. Per questo motivo, è necessario avviare un tavolo di confronto con le istituzioni, le organizzazioni sindacali e le forze politiche per accelerare e sburocratizzare l’iter autorizzativo di questi progetti”.

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