Orazio Sotti freddato quindici anni fa, ritorna in libertà Salvatore Cilio: ecco le motivazioni dei giudici

 
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Gela. Dopo oltre un anno, Salvatore Cilio ritorna in libertà. Salvatore Sotti scarcerato. E’ accusato dell’omicidio del giovane idraulico Orazio Sotti, freddato quindici anni fa nei pressi della sua abitazione di Fondo Iozza. La decisione è stata adottata dai giudici del tribunale della libertà di Caltanissetta. I magistrati hanno accolto le richieste avanzate dal legale di fiducia di Cilio, attualmente sotto processo insieme al fratello Giuseppe davanti alla corte d’assise nissena proprio per quei fatti. Lo scorso febbraio, i giudici della corte di cassazione avevano annullato il primo verdetto dei colleghi di Caltanissetta accogliendo le richieste del difensore Salvo Macrì.

Le ragioni della cassazione. Stando ai magistrati romani, infatti, “nel caso di specie, la ricorrenza di una tale gravità d’insieme del quadro indiziario non è stata, invece, adeguatamente motivata dal tribunale del riesame, in termini di coerenza logica che resistano al controllo di legittimità, proprio perché, non potendo Salvatore Cilio aver concorso materialmente alla commissione dell’omicidio in quanto ristretto in carcere, il suo ipotizzato ruolo di mandante o di concorrente morale doveva essere suffragato dall’indicazione degli elementi concreti dai quali desumere i tempi e i modi nei quali si sarebbe manifestata l’istigazione criminosa nei confronti del fratello, destinata altrimenti a rimanere un’ipotesi priva del necessario riscontro di gravità”. Quindi, il tribunale della libertà di Caltanissetta è ritornato sui propri passi. Salvatore Cilio era già detenuto da sei mesi quando il giovane idraulico venne ucciso. A colpire sarebbe stato Giuseppe Cilio, il cui legale di fiducia Luigi Cinquerrui discuterà il caso davanti al tribunale della libertà dopo aver ottenuto un provvedimento d’annullamento dalla cassazione. Secondo il difensore di Salvatore Cilio, l’avvocato Salvo Macrì, l’unico episodio che lo avrebbe coinvolto riguarderebbe una serie di minacce rivolte alla vittima prima dell’omicidio. In base alle indagini, l’idraulico avrebbe intrattenuto una relazione sentimentale sia con la compagna di Salvatore Cilio che con quella del fratello Giuseppe. La famiglia della vittima si è costituita parte civile nel procedimento in corte d’assise assistita dall’avvocato Giuseppe Cascino. Furono proprio i genitori del giovanissimo ucciso a chiedere che si facesse luce su un’esecuzione rimasta senza responsabili per diversi anni.

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