Orgogliosi di essere “cloaca” dell’informazione: caro sindaco non ci facciamo intimidire

 
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Gela. Abbiamo evitato di enfatizzare e stigmatizzare già una volta il comportamento del sindaco Domenico Messinese, quando, pensando di svelare chissà quale arcano, pubblicò sulla sua pagina facebook una conversazione telefonica con Rosario Cauchi, registrata in maniera subdola e meschina. La sua azione si giudicava da sola.

A distanza di tempo il primo cittadino torna alla carica. Premettiamo che umanamente  ci rendiamo conto che non stia passando giorni sereni, con una ennesima mozione di sfiducia alle porte e i tentativi sin qui falliti, personali, del suo fido vice e della sua claque di ricucire lo strappo con i consiglieri.

Non siamo appassionati alla mozione di sfiducia ma abbiamo il dovere di seguire un tema così caldo costantemente, quotidianamente.

Il sindaco, in una intervista al collega Jerry Italia (che evidentemente non si sente toccato come categoria dei giornalisti pur se dirigeva in passato la testata online Visione di Oggi) a Rete Chiara ha definito i giornali online “cloaca dell’informazione che cerca di ricattare per avere contributi che non gli darò mai o altri che cercano di intimidire per avere dei vantaggi. A questo tipo di trattative non ho mai ceduto né lo farò mai”.

La redazione del Quotidiano di Gela si sente di replicare perché ritiene di essere chiamata in causa e perché, non lo diciamo noi ma i dati forniti da google analytics, rappresenta il giornale online più seguito in città con quasi 34 mila like sulla pagine facebook e una media di 10 milioni annui di pagine visitate.

Invitiamo il sindaco pubblicamente a dire chi, come e quando questa testata lo ha “ricattato” per avere contributi. Probabilmente si sarà confuso o ancor più probabile pensava di trovare giornalisti compiacenti.

Il Quotidiano di Gela non ha mai guardato in faccia nessuno e non risponde a nessuno se non ai propri lettori. Non abbiamo padrini politici né finanziatori occulti. Continuiamo a sostenerci con i contributi di commercianti che credono nel nostro progetto e nel nostro modo di fare informazione che per il sindaco è meritevole di essere considerato “cloaca”. Peccato per lui e la sua claque che non la pensino allo stesso modo i lettori.

Quando il sindaco si è insediato ha cercato un dialogo con la nostra testata. Lo abbiamo ben accolto e gli abbiamo detto poche parole. “Fai l’interesse della città”. Gli unici contributi ricevuti in questi anni sono relativi ad una diretta settimanale di sei mesi per rispondere alle domande dei cittadini in un piano di comunicazione per tutte le testate e che ha rispettato un solo anno. Importo 3.600 euro. Lo prevede la legge 150/2000. Non è uno sfizio delle testate giornalistiche. Al sindaco ed al suo vice  Siciliano non è piaciuto il nostro modo di fare informazione. Non ci sono abituati. Preferiscono i giornalisti che porgono il microfono senza replicare. Ed allora hanno iniziato la campagna di “demonizzazione” del Quotidiano di Gela. Il vice sindaco ci ha detto già due anni fa che non avrebbe mai più risposto al telefono ai giornalisti della nostra redazione. Il sindaco ha pubblicato una telefonata di Rosario Cauchi per dimostrare… il nulla. Senza parlare di piccole ritorsioni, messaggini e telefonate intimidatorie del suo staff e di oggi ex assessori.

L’assessore Siciliano, che “ama” il dialogo, si è spinto oltre, segnalando il nostro direttore Luca Maganuco all’Ordine dei Giornalisti per denunciare il nostro modo di fare informazione.

Per avere una replica del vice sindaco dobbiamo copiare le sue dichiarazioni sui social o ascoltare il consiglio comunale. Pazienza. Lo scorso anno un assessore appena insediato ci ha ricontattati per “riavviare un percorso di dialogo”. Messaggio chiaro.

Stia tranquillo, il sindaco, ci sono altre testate ed altri giornalisti disponibili ad essere morbidi se non compiacenti per il suo operato. Noi non abbiamo scheletri negli armadi. Altri invece ricevono contributi ed incarichi, che non giudichiamo ma che constatiamo. Ci spiegherà in separata sede (valuterà un giudice) chi l’ha intimidita o ricattata. Troppo facile dire “testate online”. Faccia nomi e cognomi, indichi delibere e determine.

Il suo operato lo giudicheranno i cittadini. Noi abbiamo il dovere di fare informazione. Libera da condizionamenti e pressioni. Ed il 7 settembre non facciamo il tifo per nessuno. La città è già uscita sconfitta. E come siamo stati critici con Rosario Crocetta e Angelo Fasulo, lo siamo con lei se riteniamo la sua azione politica e amministrativa incapace di dare risposte alla città.

Buona fortuna a lei e alla sua giunta. Ne ha davvero bisogno.

La Redazione del Quotidiano di Gela

10 Commenti

  1. Quannu si perdi l’asino e si cercano i capristi, il senno si perde in elucubrazioni non misurate che potrebbero portare a danni personali dell’attore.

  2. i lettori non sono stupidi capiscono quando un giornalista e’ veramente libero e onesto o servile al potere. Una stampa libera e onesta rappresenta per tutti e nella fattispecie per Gela una formidabile occasione di emancipazione.
    Vorrei infine aggiungere che coloro i quali rappresentano una istituzione se ritengono di essere stati ricattati o intimiditi da chicchessia hanno il dovere di fare nomi e cognomi non potendosi limitare a lanciare accuse senza indicare nomi fatti e circostanze e cio’ per il rispetto dovuto alla stessa istituzione che si ha l’onore di rappresentare. Diversamente si perde solo di credibilita’.
    buona serata.

  3. dovrebbe vergognarsi per tutto quello che ha fatto e sta facendo alla nostra città. Se poi non è capace a misurarsi con l’opinione pubblica è meglio che si dimetta prima che gli atri lo costringano. Ci ha ridotto al lumicino. Mai avevo visto la nostra città cadere cosi in basso. Ci vorranno anni prima che ci risolleveremo. Grazie sindaco inutile.

  4. E’ inutile che cercate di rifarvi una verginita’ che avete ormai perso da tanti anni. Lo sappiamo che tutti i giornalisti o gli editori sono al soldo di qualcuno che costantemente li foraggia. Il sindaco avra’ le sue grandi colpe ma voi non siete da meno.

  5. Caro sig. SINDACO mi vergogno di averti votato, a suo tempo ho votato un Movimento che portava aria nuova e freschezza politica; uscendo fuori dalle lobby di partito strutturati che hanno distrutto questa città. Ma Lei ha fatto di peggio, ha buttato fuori squadra chi gli ha fatto l’assist a porta vuota per segnare e ha voluto giocare la partita da solo con il suo “Sindaco, sig. SICILIANO.. Invece di arrampicarsi sugli specchi, attaccando i giornalisti liberi, si faccia un bel giro con la sua bici e noti lo stato in cui versa la città. L’IGIENE PUBBLICA nn esiste, spazzatura e strade invase da erbacce.. mi piacerebbe capire il piano di controllo della polizia municipale e le infrazioni effettuate per risolvere il problema. Nn esiste controllo a lungomare, bancarelle e aree pubbliche assegnate ai ristoratori hanno invaso i marciapiedi, ma pagano il suolo pubblico regolarmente? Esistono dei dati in tal senso, visto che i cittadini sono privati del suolo è possibili capire per ragioni di trasparenza se questi pagano regolarmente? Ieri sono andato a scuola di mio figlio( 7 anni) la strada adiacente era piena di sterpaglie che uscivano dalle strade, il giardino era una pattumeria di erbacce nonché “casa” di topi. Potrei continuare ma nn voglio dilungarmi.. concludo lanciando un messaggio alla testata de quaotidianodigela:” CONTINUATE A LAVORARE IN QUESTO MODO LA CITTÀ VE NE È GRATA” GRAZIE

  6. Gent/mo Direttore ho letto bene il suo articolo e sono convinto che la sua testata e libera da condizionamenti e fà una informazione a tutto campo libera e imparziale.Il Signor Sindaco e il suo vice ancora credono di manipolare l’opinione pubblica e continuare a galleggiare per il bene a (loro parere) della nostra Città.lor signori hanno finito di fare tante cose belle noi abbiamo bisogno di essere una città normale.pulita e laboriosa.Non sappiamo dopo la sfiducia chi verrà ma in tutti casi saranno sempre meglio di loro Mai Gela era scesa cosi in basso Signor Direttore continui il suo lavoro noi siamo con lei.

  7. Io diverse volte ho visto censurati i miei commenti senza che contenessero parolacce o insulti, ho soltanto espresso il mio pensiero anche con critiche, perché “tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione” (articolo 21 della Costituzione). Questo mi da molto fastidio e il Quotidiano di Gela lo sa perché li ho apostrofati molto spesso con epiteti come pennivendoli (e anche pescivendoli) perche quando fa (S)comodo a loro non pubblicano i commenti che li potrebbero danneggiare. Però in questo caso devo dire che hanno ragione, questo sindaco è una vera vergogna, non ha nessuna dignità, nemmeno una briciola… ZERO!

  8. sindaco,
    Propriamente scritto con la “s” minuscola; ma ti rendi conto a che punto di non ritorno si trova la bellissima città di Gela? Ma ti rendi conto che non sei in grado di governare una città come la nostra (non tua) perché non hai mai avuto un programma ne tanto meno ne hai presentato alcuno? Ti devi andare a cercare il lavoro, hanno ragione le testate giornalistiche, vi rodono le natiche quando vi ribattono a tono a quelle c. che dite in televisione e sui social…Non hai messo un dito circa la chiusura di un polo petrolchimico ne tanto meno ti sei informato a che punto sono i lavori e gli importi delle compensazioni, non ti sei mai mosso circa il licenziamento di tante persone che sono uscite fuori dal ciclo produttivo e che da quel maledetto giorno non vedono più la luce. Ed ancora, lavori abbandonati sulla via Venezia da quasi un anno, strade piene di buche e puzzolenti, problemi di ordine pubblico (il vandalismo é molto sopra la soglia), potrei continuare con tante altre cose ma molti cittadini come me sanno come vanno le cose. Lascia quella poltrona e vattene a lavorare…

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