Oro e denaro rubati in un’abitazione del centro storico, due condanne

 
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Immagini di repertorio

Gela. Il furto risale ad otto anni fa e fu messo a segno all’interno di un’abitazione di corso Vittorio Emanuele. Vennero portati via preziosi e denaro, tutti di proprietà di una donna romena. Il giudice Miriam D’Amore ha condannato due suoi connazionali, Alexandru Popu e Marius Maftei. Un anno di reclusione ciascuno, così come chiesto dal pm Pamela Cellura. In quell’abitazione, viveva l’intera famiglia della donna derubata e decisiva si rivelò la segnalazione di una giovane, che all’epoca conviveva con il figlio della vittima del colpo. Individuò i due imputati, nella zona di piazza Umberto, a poca distanza dall’abitazione. I due corrispondevano all’identikit fornito da una vicina di casa. Tutti elementi che hanno portato a contestare le accuse ai cittadini romeni, che hanno precedenti dello stesso tipo. Valutazioni che però sono state nettamente contestate dai legali di difesa. Gli avvocati Angelo Cafà e Annamaria Granvillano hanno parlato di un processo fondato solo su elementi indiziari e senza avere mai avuto la certezza della presenza dei due imputati nei pressi dell’abitazione, nelle ore del furto.

Anche su quanto riferito dalla giovane che li individuò sono stati sollevati non pochi dubbi. Le difese non l’hanno mai ritenuta credibile e non è stato possibile rintracciarla per sentirla in aula. La donna derubata e la famiglia si sono costituiti parti civili nel giudizio, con gli avvocati Carmelo Tuccio e Giuseppe Ferrara, che hanno ribadito la linea del pm, sostenendo la piena colpevolezza degli imputati. Le difese impugneranno le condanne in appello.

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