Ospedale alla deriva ma non per Crocetta che parla di ricoveri nella Breast unit inesistente

 
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L'ultima passerella politica in ospedale a pochi giorni dalle scorse elezioni regionali

Gela. Non è vero che la sanità gelese negli ultimi anni ha subito tagli e declassamenti.

Non è vero che l’ospedale è afflitto da una lunga lista di disagi. Non è vero che la Breast unit, inaugurata cinque anni fa, non esiste e la consegna di due stanze, avvenuta questa mattina, puzzi di clamori elettorali tanto da spingere la commissione consiliare Sanità a ipotizzare che la stessa sia “strumentale alla politica” e il sindaco Domenico Messinese a sospettare un complotto in salsa Pd.

A mettere a tacere tutti ci prova Rosario Crocetta, presidente della Regione e responsabile della sanità isolana, oggi in visita all’ospedale di via Palazzi senza l’annunciato assessore alla Sanità, Baldo Gucciardi.

Il governatore prova a dare una giustificazione a tutto. Interviene anche sulle politiche assurde (come se lui non ne sapesse nulla) sfociate nel declassamento di Malattie infettive, Cardiologia e Centro trasfusionale, dove emergenze e sacche di sangue vengono ormai dirottate a Caltanissetta.  

“Se qualche reparto decrementa – assicura Crocetta – è perché non attrattivo o esistono duplicazioni nel territorio”. Duplicazioni, però, che stanno bene al territorio e alla politica se si parla di Radioterapia, per esempio.

“I reparti vanno studiati sulla base delle esigenze – rilancia il presidente della Regione – Alla base spesso ci sono le carriere di alcuni. Non possiamo fare le piante organiche in funzione delle carriere” – aggiunge, creando altre contraddizioni sul contestato giorno di ufficializzazione e inaugurazione della Breast unit, già annunciato con un post sul suo profilo facebook dal deputato all’Ars Giuseppe Arancio.

Se la giornata-evento non ha portato nulla di buono alla sanità locale è stata di certo una nuova occasione per assistere ad una parata tra vertici della politica e della sanità locale. La cometa Crocetta ha trascinato dietro se i soliti fedelissimi: molti dirigenti ospedalieri e il management dell’Asp di Caltanissetta rappresentato dal direttore generale Carmelo Iacono e dal direttore amministrativo Alessandro Mazzara. A fare gli onori di casa ci ha pensato il palermitano Luciano Fiorella, direttore del presidio “Vittorio Emanuele”. Tutti a confermare il successo millantato da Crocetta su ipotetici obiettivi organizzati, in tempi non definiti, per la sanità locale.

“Oggi abbiamo fissato un punto – assicura Crocetta – La Breast unit esiste e ha uno spazio dove si possono ricoverare pazienti”. Ma la visita in ospedale, assicura il Presidente, non è legata ad una sorta di bilancio di fine carriera a Palazzo d’Orleans.

“Torno in ospedale non perché sono passati cinque anni. Sono leggero come una piuma – prosegue Crocetta – Non utilizzo le strutture pubbliche per fare politica. Ci tenevo a venire in un ospedale dove l’Ortopedia e l’Oncologia sono state ristrutturate e, finalmente, alla Breast unit vengono consegnati i letti. Col direttore Iacono stiamo lavorando per portare a Gela 20 posti letto e realizzare uno dei migliori centri di riabilitazione d’Europa”. Sulle parole mosse dal manager Iacono, che chiamato ad intervenire sul ridimensionamento dei reparti non aveva esitato ad indicare una classe politica non interessata a Palermo a sostenere le problematiche della sanità gelese, il presidente della Regione ha fatto orecchie da mercante, spiegando: “Che senso ha avere posti letti in strutture che non servono. Bisogna guardare nel complesso la vicenda”.  

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