Ospedale depotenziato, Greco: “Sostengo le ragioni dei dipendenti, ora servono i fatti”

 
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Il sindaco insieme ai vertici di Asp

Gela. Troppi disservizi e tagli all’ospedale “Vittorio Emanuele”. Per la prima volta dopo anni, tutte le sigle sindacali del comparto si schierano sullo stesso fronte e mercoledì prossimo i dipendenti della struttura terranno un sit in davanti Palazzo di Città. Il sindaco Lucio Greco sostiene apertamente le ragioni della protesta e sembra lanciare un messaggio al management di Asp e probabilmente anche alla parte politica più vicina agli attuali vertici dell’azienda ospedaliera. “Che io sia molto preoccupato per le notizie di disservizi e disagi che arrivano ogni giorno dall’ospedale Vittorio Emanuele e da ambulatori vari è noto a tutti. Che, nei giorni scorsi, io abbia esternato queste mie preoccupazioni nel corso di una videoconferenza dei sindaci, pure. Adesso – dice Greco – è il momento di passare ai fatti e di cercare di risolvere tutte queste criticità, che si stanno accavallando e stanno aumentando a dismisura. I problemi nuovi di oggi si stanno sommando a quelli atavici di ieri, e andando avanti così si rischia un’implosione, le cui amare conseguenze sarebbero a carico della collettività. Mercoledì prossimo, i dipendenti del nosocomio di Caposoprano scenderanno in piazza per protestare, con il supporto delle proprie organizzazioni sindacali di riferimento. Manifesteranno in piazza San Francesco, davanti a Palazzo di Città, e questo credo rappresenti un grido di aiuto. Vogliono che il sindaco e l’amministrazione comunale facciano da mediatori con i vertici dell’azienda sanitaria, affinchè la loro voce venga ascoltata e le loro richieste accolte. Ebbene, sappiano sin da ora che ci troveranno al loro fianco”.

Giovedì prossimo, invece, il sindaco ha deciso di fissare un tavolo con il management Asp, con i sindacati e la deputazione del territorio. “Voglio esprimere la mia vicinanza e la mia solidarietà a questi lavoratori e la mia partecipazione piena, attiva e convinta alla manifestazione. Non solo. Poiché non è più tempo di parole – aggiunge – ma occorrono i fatti, ho convocato per giovedì prossimo una riunione alla quale ho invitato la direzione strategica dell’Asp, deputati e sindacati, perché tutti insieme siamo chiamati a dare risposte e a restituire alla città una sanità degna di essere chiamata tale”.

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