Ospedale “sequestra” sua cartella clinica, da tre mesi paziente non riesce ad averla

 
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Gela. “La cartella clinica non può averla”. Un tuffo nel buio della burocrazia sanitaria, un diritto negato ad un paziente dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Da tre mesi, un cinquantenne non riesce ad avere il rilascio della sua documentazione medica, “sequestrata” negli uffici del nosocomio di Caposoprano, semplicemente perché pare che in ortopedia manchi chi possa firmarla. Da giugno, il paziente non trova alcun riscontro e gli addetti dell’ospedale così hanno concluso, davanti alle legittime rimostranze, “faccia come vuole, la cartella non può essere rilasciata”. Senza la documentazione medica, il cinquantenne non può essere operato, come aveva invece programmato dopo una frattura, né avviare le pratiche assicurative. Tutto bloccato perché in ospedale la cartella non viene firmata per il rilascio. Un blocco totale che adesso ha convinto il malcapitato a rivolgersi alle forze dell’ordine. Potrebbe presentarsi ai carabinieri. Sicuramente, ha già informato un legale, l’avvocato Giuseppe Condorelli, rimasto a sua volta decisamente colpito da uno stallo ingiustificato.

Ormai, il paziente non riesce ad avere riscontri neppure tramite contatti telefonici. Sembra quasi normale violare i diritti degli utenti, mentre nelle ultime settimane sono montate polemiche politiche feroci sull’attuale situazione dei servizi in ospedale.

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