Osservazioni e opposizioni al prg rimangono a Palermo, respinto il ricorso della commissione urbanistica

 
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Gela. Respinto il ricorso presentato dai componenti della commissione comunale urbanistica contro la nota regionale che ha ribadito la competenza degli uffici palermitani

rispetto alla valutazione delle osservazioni e opposizioni al prg.

La competenza è della Regione. Il verdetto è stato emesso dai giudici del Tribunale amministrativo regionale di Palermo ai quali si erano rivolti il presidente della commissione Cristian Malluzzo e gli altri componenti Vincenzo Cascino, Guido Siragusa, Salvatore Gallo e Antonino Biundo. Per i consiglieri che hanno scelto di agire a proprie spese, dato che l’amministrazione comunale non ha ritenuto di dover andare in giudizio, la competenza a valutare osservazioni e opposizioni al piano regolatore spettava, invece, proprio al civico consesso. Una linea, esposta in aula anche dall’avvocato Rochelio Pizzardi, scelto dai consiglieri, che però non ha convinto i giudici amministrativi. “Ai fini della decisione appare sufficiente notare che la legge regionale 65 del 1981 – in nulla contraddicendo con quanto disposto in ordine al procedimento ad opera del commissario dalla normativa regionale – si legge nella motivazione – dispone espressamente che “Le osservazioni e le opposizioni sono decise dall’assessorato regionale del territorio e dell’ambiente”. “A corollario del principio in claris non fit interpretatio – continuano i giudici – il collegio deve qui evidenziare che nessun’altra interpretazione – differente da quella letterale – sarebbe possibile anche a livello sistematico, in quanto la ragione dell’ordinario esame delle osservazioni da parte del consiglio comunale risiede nel fatto che le osservazioni vengono esaminate dall’amministrazione stessa che ha adottato il piano. Tale ratio non si rinviene quando, invece – come nel caso di specie – il piano sia stato adottato da un commissario ad acta in via sostitutiva. Né al commissario potevano spettare i compiti relativi, una volta esaurito il suo incarico”. Quindi, niente di fatto e iter del prg che prosegue tra gli uffici della Regione. I consiglieri, inoltre, sono stati condannati al pagamento dello spese processuali per un ammontare di duemila euro. “Siamo stupiti del contenuto della decisione arrivata dal Tar – dice il vice presidente della commissione urbanistica Vincenzo Cascino – noi abbiamo proposto ricorso soprattutto per tutelare gli interessi dei cittadini. In ogni caso, saremo molto più vigili rispetto a quanto accadrà alla Regione e, adesso, avvieremo un confronto serrato con l’assessore Francesco Salinitro e con l’intera giunta. Abbiamo deciso, comunqe, di non impugnare il verdetto”.

Le reazioni politiche. “Il Tar – spiega il capogruppo del Pd Vincenzo Cirignotta – ha dato un’interpretazione chiara della normativa, smentendo la commissione urbanistica. Adesso, bisognerà accelerare per approvare prima possibile il nuovo piano regolatore”. Già negli scorsi giorni, ci sono stati incontri in tal senso tra la stessa commissione comunale urbanistica e l’assessore Francesco Salinitro. “Non accettiamo invasioni di campo da nessuno – replicano i consiglieri della commisione urbanistica al capogruppo del Pd – se Cirignotta vuol far parte della nostra commissione, lo dica espressamente, altrimenti continui ad occuparsi della commissione bilancio della quale fa parte, senza speculare rispetto a temi che non gli competono”. 

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