Pace tra Tuccio e Catania e quei consiglieri scandalizzati che dimenticano i tablet a luci rosse

 
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Gela. La “pax” con tanto di stretta di mano e baci è avvenuta nella sala conferenze dell’ufficio di gabinetto del sindaco.

Il sereno dopo la tempesta tra l’assessore Eugenio Catania e il dirigente Emanuele Tuccio. Il primo ha smentito aggressione fisica e verbale, ribadendo un “normale seppur duro e acceso confronto dialettico”. L’altro, il dirigente, ha glissato. “Dell’episodio non voglio parlare, dico solo che conosco Eugenio da anni, ho sempre avuto un buon rapporto con lui e la sua famiglia. Ognuno ha i suoi modi di esporre le proprie ragioni. Pensiamo al futuro ed al bene dell’amministrazione comunale”. Vicenda chiusa? Sui social l’invito alle dimissioni di Catania sono tanti, così come qualche  critica anche per l’eccessivo potere mantenuto dai dirigenti comunali, che spesso non seguono le direttive politiche. Tutti scandalizzati seppur non ricordiamo di dimissioni di massa o uscite dall’aula consiliare dopo lo scandalo tablet a luci rosse o le presunte molestie ad una ex Rmi. Ovviamente riferito a una parte dei consiglieri/assessori che c’era anche nella scorsa sindacatura.

Memoria corta o convenienza politica? 

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