Padre e figlio accusati del tentato omicidio di un giovane, chiuse indagini sui Rinella

 
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Gela. I pm della procura confermano le accuse contro Giuseppe Rinella e Simone Rinella, padre e figlio. Li ritengono responsabili del tentato omicidio di un giovane, la scorsa estate ripetutamente colpito, anche alla testa. Le indagini sono state chiuse e adesso si attendono le richieste dei magistrati. In base a quanto ricostruito da pm e carabinieri, la vittima sarebbe stata presa di mira a seguito di contrasti personali. Gli investigatori li hanno individuati basandosi, tra le altre cose, sulle dichiarazioni rese dal giovane ferito, probabilmente anche con un martello da fabbro. Padre e figlio, difesi dagli avvocati Francesco Bellino e Giovanni Bellino, hanno subito escluso qualsiasi responsabilità. Per i difensori, il cinquantottenne Giuseppe Rinella non sarebbe neanche intervenuto, mentre il figlio Simone si sarebbe difeso dopo essere stato aggredito dal rivale (le storie tese sarebbero scaturite dai rapporti con una ragazza).

Una versione in contrasto con quella fornita dagli inquirenti. Entrambi sono attualmente detenuti e i legali che li rappresentano il prossimo maggio chiederanno ai giudici romani della Corte di Cassazione di rivedere l’ordinanza di custodia cautelare, dopo il rigetto del ricorso disposto dal tribunale del riesame di Caltanissetta. Mirerebbero ad ottenere una misura diversa dalla detenzione in carcere.

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