Parcelle sproporzionate e l’accusa di usura, pm chiedono giudizio per due avvocati locali

 
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Gela. La denuncia l’avrebbero presentata alcuni ex clienti del loro studio legale. Due avvocati del foro locale, Giuseppe F. e Luigi F., sono accusati di usura, truffa e infedele patrocinio. I pm della procura hanno avanzato richiesta di rinvio a giudizio per entrambi. Una vicenda che trae origine da una causa civile avviata dai professionsiti per conto dei familiari di un dipendente Asp, morto mentre era in servizio, colpito da un infarto. Alla fine del procedimento, avrebbero incassato somme per circa 670 mila euro, ma secondo le accuse in maniera irregolare e raggirando anche gli stessi clienti.

I pm della procura ritengono irregolari anche i mandati fatti firmare ai clienti che gli avrebbero consentito di ottenere parcelle sproporizionate rispetto alle attività svolte. Anomalie, inoltre, riguarderebbero lo svolgimento di quel procedimento civile contro l’Asp per l’ottenimento del risarcimento danni. Gli avvocati non avrebbero dato comunicazione ai clienti, preferendo attendere il deposito delle somme per il risarcimento, poi incassate, e agendo a loro volta attraverso decreto ingiuntivo sul presupposto di una revoca del mandato che per gli investigatori sarebbe stata artefatta. Accuse alle quali i due professionisti dovranno rispondere davanti al gup del tribunale. Nel maggio di un anno fa, proprio il giudice dell’udienza preliminare li ha assolti dopo una denuncia analoga sporta da un imprenditore edile locale li accusava di usura (lui invece rispondeva di calunnia). Anche in quel caso, sarebbero emerse parcelle ritenute sproporzionate. La difesa è riuscita a giustificare ogni aspetto, facendo cadere tutte le contestazioni.

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