“Parcelle sproporzionate chieste a cliente”, accusati legali: difesa, “decreto nullo”

 
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Gela. Sarebbero state richieste parcelle professionali sproporzionate rispetto all’effettivo valore della procedura giudiziaria attivata. Contestazioni, mosse dai pm della procura, che hanno portato a processo i legali Giuseppe Fontanella e Luigi Fontanella. I magistrati, dopo le prime segnalazioni di una cliente dei professionisti, iniziarono a valutare la procedura attivata per arrivare al riconoscimento del diritto della donna ad usucapire alcuni immobili. Fu stipulato un atto ufficiale tra i due avvocati e la cliente. Secondo le contestazioni, ai legali sarebbero dovute andare parcelle fino a duecentomila euro. Nella vicenda, anche se la sua posizione segue un percorso processuale differente, venne coinvolto un architetto, Saverio Palumbo, accusato di aver attestato un valore non congruo per gli immobili, così da permettere ai legali di stabilire parcelle superiori. L’architetto venne rinviato a giudizio per frode processuale. Il legale dei due avvocati, a processo davanti al collegio penale presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Eva Nicastro e Veronica Vaccaro), ha subito sollevato diverse eccezioni. Anzitutto, l’avvocato Filippo Spina ha avanzato un’istanza di astensione del presidente D’Amore, che in base al ruolo ricoperto anche come attuale presidente del tribunale, avrebbe avuto modo di conoscere alcuni atti del procedimento, esprimendosi. Il collegio ha però ritenuto che non sussistano le condizioni di un’astensione e allo stato ha respinto la richiesta. Il presidente D’Amore ha spiegato di essersi espressa solo attraverso provvedimenti ordinatori e di tipo organizzativo, senza mai essere scesa nel merito delle contestazioni mosse ai due professionisti. Il collegio, invece, valuterà in maniera ancora più approfondita l’eccezione di nullità del decreto che ha disposo il giudizio, sempre partita dai banchi della difesa. Anche in questo caso, il legale ha spiegato in maniera dettagliata le ragioni che lo hanno indotto, prima dell’eventuale apertura del dibattimento, ad avanzare la richiesta, richiamando sia il tipo di contestazione mossa agli imputati sia la decisione del gup, in fase di udienza preliminare. Dai banchi dell’accusa, il procuratore capo Fernando Asaro si è opposto all’eccezione avanzata. Il collegio ha scelto di approfondirla, prima di esprimersi.

L’ex cliente dei Fontanella, che per prima sollevò i sospetti, facendo poi partire l’indagine, è parte civile, rappresentata dall’avvocato Giuseppe Sapienza Quattrocchi. I due professionisti, anche rispetto ad altri procedimenti penali che li vedono sotto accusa, sempre per accordi legati alle parcelle, si sono sempre detti estranei a qualsiasi irregolarità, respingendo ogni addebito di usura o estorsione. In aula, si tornerà a giugno.

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