“Partiamo dal modello della sfiducia”, Casano apre un nuovo fronte: “Insieme si può oltre i partiti”

 
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Il consigliere uscente Casano apre un possibile fronte oltre i partiti

Gela. La mozione di sfiducia senza colori politici che ha portato alla fine del governo Messinese potrebbe diventare una sorta di collante politico per lanciare un fronte elettorale ampio. Una possibilità che adesso emerge chiaramente dalle parole di Carmelo Casano, il consigliere comunale uscente che ad inizio estate si è fatto promotore proprio della mozione oltre i partiti. “Con la mozione di sfiducia che ha chiuso l’esperienza Messinese – dice – abbiamo dimostrato che insieme si può. C’era la consapevolezza che la città fosse ormai stanca dell’ex sindaco e di un sistema amministrativo che non ha garantito benefici. Siamo riusciti a mettere da parte i colori politici e perché non farlo anche adesso, per assicurare un progetto vero e stabile alla città?”. Casano lancia una proposta che potrebbe veramente aprire i giochi in vista delle prossime elezioni. Nelle segreterie dei pochi partiti rimasti in vita a livello locale il tema non è più una specie di “eresia” politica, anzi. Il consigliere comunale uscente è convinto che il modello della sfiducia possa diventare un laboratorio politico.

“Credo che la città sia ormai stanca di liti e scontri tra partiti e nei partiti – conclude – allora, perché non provarci insieme? La città ha bocciato Messinese e ha apprezzato la nostra decisione di mettere da parte le bandiere per portare a compimento la mozione. Lo ripeto, insieme si può e se c’è la volontà le differenze politiche possono essere superate con un progetto per la città”. Casano non ha ancora sciolto la riserva su un’eventuale nuova discesa in campo, ma potrebbe essere uno dei promotori principali di un’alleanza oltre i partiti.

1 commento

  1. Non ha capito che i primi a essere sfiduciati dai cittadini, sono stati i consiglieri comunali che da decenni tirano a campare come se fossero inamovibili.
    È arrivata l’ora di un rinnovamento totale del consiglio comunale, e tagliare le radici
    di codesti con l’apparato comunale. ( per fini clientelari )

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